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Grazia per uno dei killer della giornalista Anna Politkovskaja: premiato per aver combattuto in Ucraina

Dopo essere stato condannato a 20 anni per l’omicidio della giornalista Anna Politkovskaja, avvenuto il 7 ottobre del 2006, Sergey Khadzhikurbanov ha ricevuto la grazia. Un premio concessogli per aver partecipato all’‘operazione militare speciale’ in Ucraina, fa sapere il suo avvocato.
A cura di Eleonora Panseri
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A destra Sergey Khadzhikurbanov, graziato dalla condanna per l'omicidio della giornalista russa Anna Politkovskaja (a sinistra)
A destra Sergey Khadzhikurbanov, graziato dalla condanna per l'omicidio della giornalista russa Anna Politkovskaja (a sinistra)

Dopo essere stato condannato per l’omicidio della giornalista Anna Politkovskaja, avvenuto il 7 ottobre del 2006, Sergey Khadzhikurbanov ha ricevuto la grazia per aver partecipato all'‘operazione militare speciale’ in Ucraina, compito per cui ha firmato un contratto con il ministero della Difesa russo.

A dare la notizia è stato l'avvocato dell'uomo, Aleksey Mikhalchik. “Khadzhikurbanov ha partecipato all’operazione speciale come detenuto, poi è stato graziato e ora partecipa come militare civile, avendo firmato un contratto con il ministero della Difesa. Ha lavorato nelle forze speciali negli anni ’90, ha esperienza, e probabilmente è per questo che gli è stato offerto immediatamente un posto di comando”, ha detto l’avvocato.

Come ricorda Novaya Gazeta Europe, Khadzhikurbanov era stato condannato a 20 anni.

Chi era la giornalista Anna Politkovskaja

Anna Politkovskaja venne assassinata 7 anni fa nel giorno del compleanno di Vladimir Putin. La donna è stata infatti una delle più combattive oppositrici del presidente russo. Il suo corpo venne ritrovato all'interno dell'ascensore dell'appartamento di Mosca dove abitava.

Ad ucciderla fu un colpo di pistola alla testa, a premere il grilletto un killer assoldato da mandanti, rimasti tutt'oggi ignoti. Secondo fonti dei servizi segreti russi, la donna rientrava in una lista di persone "scomode".

All'indomani dell'assassinio la polizia russa sequestrò il suo computer e trovò molto materiale di inchieste che stava portando avanti. Il 9 ottobre Dmitry Muratov – giornalista russo, direttore di Novaja Gazeta e vincitore del Premio Nobel per la pace 2021 – raccontò che Politkovskaja avrebbe dovuto pubblicare, proprio il giorno in cui venne uccisa, un articolo sulle torture commesse dalle forze di sicurezza russe.

Nel 2011 venne arrestato Rustam Makhmudov, l'uomo che avrebbe premuto il grilletto della pistola Makarov PM. Sempre nell'ottobre di quell'anno vennero formalizzate accuse al boss criminale ceceno Lom-Ali Gajtukaev e all'ex agente dell'UBOP (Direzione lotta alla criminalità organizzata) di Mosca, Sergej Khadzhikurbanov, appunto. Avrebbero tutti fatto parte della "catena" del delitto.

L'ex tenente colonnello della polizia Dmitrij Pavljuchenkov – arrestato anche lui dopo essere stato testimone al processo –si è dichiarato colpevole dell'organizzazione dell'omicidio ed ha detto anche che collaborerà alle indagini nel caso si aprisse un nuovo processo.

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