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Guerra in Ucraina

Cosa sappiamo delle bombe sporche che la Russia accusa l’Ucraina di voler usare

La Russia ha accusato l’Ucraina di voler usare le “bombe sporche”, affermazioni smentite da Kiev: ma di cosa si tratta e quale è la differenza con le armi atomiche? La questione arriverà davanti al Consiglio di Sicurezza Onu.
A cura di Ida Artiaco
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Da giorni non si fa altro che parlare di "bombe sporche". La Russia ha accusato l'Ucraina di volerle usare, anche se Kiev e l’Occidente hanno definito queste accuse "palesemente false". Dal canto suo il presidente Zelensky ha accusato Mosca di voler creare un "pretesto" per giustificare una ulteriore escalation militare.

La questione arriverà oggi davanti al Consiglio di sicurezza dell'Onu, mentre esperti dell'Aiea (l'Agenzia internazionale dell'Energia atomica) verranno inviati in Ucraina in due centrali ucraine per "individuare eventuali attività e materiali nucleari non dichiarati". Ma facciamo un passo indietro per cercare di capire come si sia arrivati a questo punto.

Cos’è la bomba sporca e in cosa è diversa dalla bomba atomica

Prima di tutto, si deve ricordare che la bomba sporca (o dirty bomb) o anche bomba radiologica è costituita da esplosivo – come la dinamite – unito a materiale radioattivo come i radionuclidi Uranio, Cesio, Cobalto. Per cui, colpisce sia attraverso l'esplosione iniziale dell'esplosivo convenzionale che per le radiazioni e le contaminazioni che avvengono attraverso l'aria.

A differenza delle armi atomiche, non usano una fissione nucleare a catena innescata da una massa critica di materiale fissile o dalla fusione di atomi leggeri come l'idrogeno, generando una potenza milioni di volte superiore.

Inoltre, mentre la bomba atomica genera una dispersione di materiale radioattivo molto ampia, quella sporca può diffondere radiazioni in un'area circoscritta. Tanto è vero che, secondo la United States Nuclear Regulatory Research, chi è più vicino all’esplosione della bomba sporca ha maggiori probabilità di rimanere ferito o ucciso dalla detonazione piuttosto che dalle radiazioni.

Le accuse reciproche di Mosca e Kiev

Il primo a lanciare accuse di voler usare la bomba sporca è stato il ministro degli esteri russo Serghei Shoigu che, parlando con il suo omologo francese Lecornu e con il segretario di Stato alla Difesa britannico Wallace, ha espresso "preoccupazione per possibili provocazioni dell'Ucraina" attraverso l'uso per l'appunto di una bomba sporca.

Immediata la risposta di Zelensky, che ha invece parlato di pretesto: "Se la Russia chiama e dice che l'Ucraina sta preparando qualcosa, significa solo una cosa: che la Russia l'ha già preparata". Il motivo sarebbe giustificare una ulteriore escalation militare.

Sulla questione è intervenuto anche segretario della NATO, Jens Stoltenberg, che, parlando con il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin e con il ministro della Difesa britannico Ben Wallace, ha definito "false le affermazioni russe, secondo cui l'Ucraina si starebbe preparando a usare una bomba sporca sul proprio territorio. Gli alleati respingono questa accusa. La Russia non deve usarla come pretesto per l'escalation. Rimaniamo fermi nel nostro sostegno all'Ucraina".

L'Institute for the Study of War (ISW), centro studi americano specializzato in analisi militari, ritiene infine che Shoigu con le sue accuse cercasse soprattutto di "rallentare o sospendere l’invio di armi dai paesi occidentali all’Ucraina, e possibilmente di indebolire l’alleanza con la NATO".

Cosa c'entra la centrale nucleare di Chernobyl con la bomba sporca

Sempre la Russia, tramite lo Stato maggiore della Federazione, ha affermato che "il regime di Kiev progetta di far esplodere un'arma nucleare a bassa potenza per accusare la Russia di usare armi di distruzione di massa", con riferimento, dunque, alla bomba sporca. "Potrebbero usare le sostanze radioattive del combustibile nucleare esaurito della centrale nucleare di Chernobyl per costruirla", hanno aggiunto.

Cosa succede ora

Per chiarire la vicenda Rafael Grossi, numero uno dell'Aiea, ha annunciato che invierà nei prossimi giorni ispettori in due centrali ucraine per "individuare eventuali attività e materiali nucleari non dichiarati": lo riporta Ukrinform. Il capo dell'Aiea ha tenuto a precisare che l'agenzia ha ispezionato una di queste località un mese fa (vale a dire l'impianto di Zaporizhzhia), sottolineando che "non sono state trovate attività o materiali nucleari non dichiarati".

Era stato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba a chiedere a Grossi di inviare esperti negli impianti nucleari del Paese per smentire le affermazioni russe secondo cui l'Ucraina intende utilizzare una "bomba sporca". "Non abbiamo nulla da nascondere", aveva scritto in un Tweet.

La Russia, invece, intende sollevare oggi al Consiglio di Sicurezza Onu la sua accusa secondo cui l'Ucraina starebbe pianificando un attacco con "bombe sporche", chiedendo direttamente al segretario generale Antonio Guterres di fare tutto il possibile per "impedire che questo atroce crimine avvenga".

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