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Conflitto Israelo-Palestinese

Cosa prevede la bozza di accordo tra Hamas e Israele per una nuova tregua della guerra

È stata discussa a Parigi dai negoziatori di Qatar, Egitto, Israele e Stati Uniti, una bozza di accordo tra Hamas e Israele per una nuova tregua della guerra dopo quella di novembre: i negoziati avrebbero definito pause in cambio della liberazione degli ostaggi rapiti il 7 ottobre scorso.
A cura di Ida Artiaco
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La fine della guerra tra Hamas e Israele è più vicina? Difficile dirlo mentre continuano i combattimenti a Gaza e anche in Cisgiordania. Ma sarebbe pronta una bozza di accordo tra le due parti di cui i negoziatori di Qatar, Egitto, Israele e Stati Uniti, hanno discusso durante un vertice a Parigi tenutosi nelle scorse ore e che potrebbe portare ad una nuova tregua dopo quella dello scorso novembre.

Il documento dovrebbe già essere stato presentato ad Hamas. Ma non sarà un processo veloce. "L’accordo sugli ostaggi è più vicino che mai ma non imminente", ha precisato l'americano John Kirby.

I negoziati avrebbero definito due pause dalla durata di 30 giorni ciascuna nell'offensiva dell’esercito a Gaza, dove i palestinesi uccisi hanno superato quota 26mila secondo il Ministero della Salute locale, in cambio della liberazione di una quarantina tra gli israeliani rapiti il 7 ottobre scorso. Durante questo periodo ci sarebbero stop nei combattimenti e consegne di aiuti umanitari.

In totale, gli ostaggi israeliani (insieme a quelli americani) sono ancora un centinaio. All'inizio verrebbero liberate le donne, i bambini e gli ammalati. Solo in una seconda fase si discuterebbe dei soldati, sia maschi che femmine, degli uomini in età da militare e della restituzione dei cadaveri. A ogni passaggio verrebbe poi stabilito quanti detenuti palestinesi scarcerare in cambio.

Tuttavia, resistenze all'accordo ci sono da entrambe le parti. Da un lato, Hamas, tramite le parole dell'alto funzionario Sami Abu Zuhri, ha fatto sapere, come riporta Al Jazeera, che "il successo dell'incontro di Parigi dipende dal fatto che Israele accetti di porre fine all'aggressione globale alla Striscia di Gaza". Il gruppo ha affermato inoltre che un rilascio completo degli ostaggi richiede anche che Israele liberi tutte le migliaia di palestinesi detenuti nelle prigioni israeliane. Inoltre, non è inoltre chiaro se Hamas accetterebbe un'ulteriore pausa che non includa clausole per un cessate il fuoco permanente.

Cosa che è stata confermata dal capo di Hamas Ismail Haniyeh in un messaggio diffuso su Telegram: "Abbiamo ricevuto la proposta dei mediatori a Parigi, confermiamo che la studieremo fornendo una riposta sulla base che la priorità è fermare l'aggressione, del brutale attacco a Gaza e il completo ritiro delle forze di occupazione dalla Striscia". Haniyeh è detto disponibile a "discutere qualsiasi iniziativa o idea seria e pratica, a condizione che porti ad una cessazione completa dell'aggressione".

Dall'altro lato, anche il premier israeliano Benjamin Netanyahu non sembra entusiasta. "La bozza include condizioni che non sono accettabili, continueremo fino alla vittoria totale", avrebbe detto da Gerusalemme. "Non ritireremo l'esercito da Gaza e non libereremo centinaia di detenuti", avrebbe aggiunto.

Nelle intese precedenti il rapporto era stato di un ostaggio in cambio di 3 detenuti palestinesi. " Questo – ha spiegato parlando del conflitto odierno – non è un altro round, uno scambio di colpi, un'altra operazione". Intanto, non si fermano gli attacchi. Secondo l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, che cita testimoni oculari, almeno 25 civili sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti ieri sera nel bombardamento israeliano di una casa nel quartiere di al-Tuffah, a est di Gaza City.

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