A Tel Aviv manifestazioni contro il governo di Netanyahu: la polizia a cavallo disperde la folla

Nella giornata di oggi, sabato 27 gennaio, centinaia di manifestanti si sono ritrovati nella principale piazza di Tel Aviv per protestare contro il governo israeliano e chiedere il rilascio degli ostaggi ancora a Gaza. Il tutto è avvenuto proprio durante il Giorno della Memoria per le vittime dell'Olocausto. Presenti alla manifestazione anche i familiari delle persone ancora sotto sequestro nella Striscia di Gaza e durante il corteo antigovernativo non sono mancati gli scontri con la polizia a cavallo, schierata in breve tempo per disperdere le proteste.

Secondo alcuni testimoni, sarebbero stati diversi gli arresti violenti effettuati a Kaplan Street e piazza Habima. Le persone intervenute in piazza hanno chiesto le dimissioni del primo ministro israeliano Beyamin Netanyahu e il cessate il fuoco immediato a Gaza. "Queste richieste – ha affermato invece Netanyahu – rafforzano Hamas. Capisco che non possiate controllare le vostre emozioni, ma non è di aiuto".

I manifestanti hanno alzato cartelli che denunciavano il fallimento del governo per quanto accaduto il 7 ottobre e chiedevano le dimissioni del primo ministro. Nelle file del corteo, anche i membri del Fronte Rosa, gruppo di protesta anti-Netanyahu formatosi nel 2020. Al loro fianco si sono schierate organizzazioni pacifiste che hanno chiesto il cessate il fuoco immediato a Gaza e la fine della presenza militare di Israele in Cisgiordania. In piazza anche il gruppo Looking the Occupation in the Eyes con lo slogan : "Il giorno dopo è adesso", riferendosi alla necessità di decidere sul futuro della Striscia.
Decine di persone hanno protestato anche davanti alla residenza privata del primo ministro Netanyahu a Cesarea. Si tratta delle famiglie degli ostaggi che hanno manifestato con le foto dei 136 rapiti ancora a Gaza.