Telecom declassata a livello spazzatura da Moody’s

Come si temeva dopo la scalata di Telefonica e le dimissioni del presidente Bernabé, l'agenzia di rating Moody’s ha declassato il rating di Telecom Italia dal livello Baa3 a Ba1a vale a dire a livello "junk", cioè spazzatura. Come si legge nella motivazione del declassamento il giudizio dell’agenzia di rating infatti è maturato dopo "il fallimento della società nel rafforzare la propria situazione patrimoniale e l’annuncio, il 3 ottobre, delle dimissioni del presidente e amministratore delegato Bernabè". Secondo l'agenzia di rating che ha anche stabilito un Outlook negativo per Telecom, cioè previsioni ancora peggiori per il prossimo futuro, la situazione che si è venuta a creare nell'azienda con il mancato aumento di capitale da parte del Consiglio di amministrazione, il rafforzamento degli spagnoli di Telefonica e le conseguenti dimissioni di Bernabé, è ormai molto pericolosa. Secondo Moody's infatti "è aumentata l’incertezza per quanto riguarda la capacità della società di rafforzare il proprio bilancio, in modo da mitigare la tendenza al calo nelle sue entrate domestiche e del margine operativo lordo".
La replica: "Gruppo solido" – Da Telecom però hanno immediatamente ribattuto al declassamento ricordando che il gruppo è tutt'atro che fuori controllo ma ancora solido dal punto di vista economico e con possibilità di sviluppo futuro. In una nota di risposta Telecom Italia infatti ha spiegato che "il gruppo è solido dal punto di vista sia industriale sia finanziario, come dimostrato dalla generazione di cassa che negli ultimi 5 anni è stata pari a 32 miliardi di euro". Nello stesso periodo, prosegue ancora la nota, a fronte di 25 miliardi di investimenti, Telecom "ha ridotto il proprio indebitamento nella misura di 7,6 miliardi di Euro". "La riduzione del debito è sempre stata e continuerà a essere una priorità per Telecom Italia, nell'ambito di un percorso di sviluppo sostenibile delle attività industriali" continua il comunicato, sottolineando che l'azienda telefonica "ha perseguito un approccio prudente alla gestione dei rischi finanziari, mantenendo un margine di liquidità almeno pari alle scadenze del debito dei successivi 18/24 mesi e adottando una documentazione contrattuale relativa ai propri finanziamenti priva di clausole di step-up o di accelerazione nel rimborso del capitale legate al rating".