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Rincaro di prezzi e tariffe: nel 2012 ogni famiglia spenderà 2.300 euro in più (INFOGRAFICA)

I provvedimenti contenuti nella legge di stabilità determineranno aggravi di 201,06 Euro annui nel 2013 e 219,06 Euro annui nel 2014. Federconsumatori: “Le nostre stime purtroppo confermate, il governo intervenga”
A cura di Redazione
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Confermate le previsioni sull’aumento di prezzi e tariffe nel 2012: la stangata per le famiglie sarà pari a +2.333 Euro a famiglia. Quasi la metà di quanto una famiglia media spende per la spesa alimentare in un anno (in base ai dati Istat). Ad affermarlo è l'Onf – Osservatorio Nazionale Federconsumatori: "Una vera e propria “batosta” derivante non solo dall’incontrollata crescita di prezzi e tariffe, ma anche dagli effetti – scrive l'associazione dei consumatori – delle manovre economiche varate quest’anno. Un aumento simile, al netto della tassazione (voce non calcolata per l’indice Istat), equivale ad un tasso di inflazione reale, nel 2012, tra il 5,5 ed il 6%. "Livello insostenibile per le famiglie, il cui potere di acquisto dal 2008 ad oggi è crollato del -13,2% e che, alla luce dell’impatto negativo della legge di stabilità è destinato a diminuire ulteriormente nei prossimi anni" dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

Secondo i nostri calcoli, infatti, al netto dei benefici derivanti dalla riduzione Irpef, i provvedimenti contenuti nella legge di stabilità determineranno aggravi di 201,06 Euro annui nel 2013 e 219,06 Euro annui nel 2014. Tutto questo peggiorerà sempre di più le condizioni di vita delle famiglie e l’andamento dell’economia, che dovrà continuare a fare i conti con una profonda e prolungata crisi dei consumi. Per evitare che ciò si verifichi, con tutti gli effetti drammatici che ne deriveranno, è fondamentale una modifica radicale della legge di stabilità: evitando categoricamente l’aumento dell’Iva e disponendo misure in grado di portare più risorse alle famiglie meno abbienti (attraverso una detassazione delle tredicesime e delle pensioni minime).

Bisogna agire, inoltre, avviando un serio piano di rilancio dell’economia, partendo dalla ripresa degli investimenti per innovazione e sviluppo tecnologico, necessari per la vera uscita dalla crisi.

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