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Nuova frode da quattro miliardi di euro. La Gdf denuncia 2226 evasori

I mancati pagamenti al fisco sono avvenuti tramite false fatturazioni, omessa dichiarazione dei redditi e distruzione della contabilità. Gli ultimi dati della Guardia di Finanza si riferiscono ai primi quattro mesi del 2012.
A cura di Susanna Picone
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I mancati pagamenti al fisco sono avvenuti tramite false fatturazioni, omessa dichiarazione dei redditi e distruzione della contabilità. Gli ultimi dati della Guardia di Finanza si riferiscono ai primi quattro mesi del 2012.

La battaglia contro l’evasione fiscale continua e dopo i controlli effettuati durante il ponte festivo del primo maggio, la Guardia di Finanza arriva ad individuare una nuova frode al fisco e ad evidenziare così ancora numerosi evasori presenti sul territorio nazionale: i numeri relativi all’ultima frode fiscale parlano infatti di una cifra che supera i quattro miliardi di euro con la relativa denuncia di oltre duemila persone, precisamente sono 2226 gli evasori indicati all’autorità giudiziaria. Una frode fiscale che si è verificata, nei primi quattro mesi dell’anno in corso, attraverso false fatturazioni, omessa dichiarazione dei redditi e distruzione della contabilità.

Evasa anche l’Iva per mezzo miliardo di euro – Quattro miliardi di redditi evasi che si riferiscono appunto ai primi quattro mesi del 2012 e che dunque si sommano ai sei miliardi individuati già in precedenza dalla Guardia di Finanza nello stesso periodo di riferimento, inoltre nel corso delle ultime indagini sono stati scoperti circa mezzo miliardo di Iva evasa. Nello specifico il lavoro delle Fiamme Gialle ha rivelato che il 27 per cento dei casi denunciati evadeva il fisco utilizzando delle false fatture, il 19 per cento utilizzava documenti falsi, un 17 per cento evitava di presentare la dichiarazione dei redditi mentre un ultimo 14 per cento aveva nascosto o distrutto la propria contabilità. La Guardia di Finanza, nell’ambito delle operazioni, è arrivata a sequestrare beni (immobili, denaro, preziosi e automobili) per una cifra che supera i 160 milioni di euro.

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