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Nel 2012 la crescita dei prezzi è stata doppia rispetto a quella dei salari

A comunicarlo è l’Istat. Le retribuzioni non sono riuscite a tenere il passo dell’inflazione. Il divario tra le due voci, a sfavore delle retribuzioni, è il peggiore dal 1995.
A cura di Biagio Chiariello
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Nel 2012 la crescita dei prezzi è stata doppia rispetto a quella dei salari. Si potrebbe riassumere in queste poche parole l'ultima rivelazione dell'Istat che mette in evidenza in maniera inesorabile il divario tra stipendi e inflazione. Nella media del 2012 la forbice tra l'aumento delle retribuzioni contrattuali orarie (+1,5%) e l'inflazione (+3,0%), su base annua, è stata di 1,5 punti percentuali. Quindi la crescita dei prezzi, sottolinea l'Istituto di Ricerca italiano, è stata doppia rispetto a quella dei salari. Si tratta del gap maggiore, a sfavore delle retribuzioni, dal 1995. Guardando al solo mese di dicembre, «l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie ha registrato un incremento dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell'1,7% rispetto a dicembre 2011» scrive l'Istat nella nota. «Con riferimento ai principali macrosettori, a dicembre le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale del 2,2% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione». Per quanto concerne il carrello della spesa degli italiani «i settori che a dicembre presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: alimentari bevande e tabacco (3,6%); chimiche (3,3%), legno, carta e stampa, acqua e servizi di smaltimento rifiuti (per entrambi gli aggregati 3,0%). Si registrano, invece, variazioni nulle per telecomunicazioni e per tutti i comparti della pubblica amministrazione», continuano gli statistici.

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