Lavoro, Istat: retribuzioni contrattuali ferme a maggio, in crescita su base annua

Le retribuzioni contrattuali orarie dei lavoratori italiani restano ferme a maggio rispetto al mese precedente, ma aumentano su base annua. Lo rivela l'Istat diffondendo oggi i dati relativi ai contratti collettivi e alle retribuzioni contrattuali. Nel dettaglio, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie registra un aumento dell'1,1% confermando il trend già visto nei primi cinque mesi dell'anno. In particolare le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell'1,6% per i dipendenti del settore privato mentre è nulla la variazione per quelli della pubblica amministrazione che sono in attesa del rinnovo contrattuale. Per quanto riguarda i diversi settori di impiego, i maggiori incrementi tendenziali si registrano in agricoltura (4%), energia e petroli e estrazione minerali (3%), gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (2,8%). Variazioni nulle invece nel settore alimentari, bevande e tabacco.
Per quanto riguarda i contratti collettivi nazionali, restano in attesa di rinnovo contrattuale il 40,3% dei dipendenti complessivi e il 22,9% di quelli del settore privato. Si tratta di una quota inferiore rispetto ad aprile quando la percentuale era del 41,8% , ma ancora elevata. In più si allungano i tempi di attesa, visto che per il rinnovo del contratto scaduto si deve aspettare in media 51,2 mesi per l'insieme dei settori e di 33,7 mesi per quelli del settore privato.