
"Ho sempre giocato e giocherò seguendo le regole del mercato", così Andrea Orcel aveva detto – parlando loro con empatia – ai ragazzi del convegno Young Factor, il 19 giugno di quest'anno a Milano. L’amministratore delegato di Unicredit aveva parlato chiaramente di regole poco chiare e di governi che bloccano l'M&A (ovvero le fusioni e le acquisizioni). Alla luce delle intercettazioni e delle "novità" (poco cambierà per l’OPA) le sue parole risuonano più attuali che mai.
La questione dell’italianità
Piccolo non è bello soprattutto se si tratta di banche e se i governi favoriscono la stagnazione. La prima parte della storia la sapete. Unicredit puntava su Banco BPM, ma il governo ha azionato la golden rule sventolando il pericolo della minaccia per la sicurezza dell'Italia a causa della mancanza di italianità di Unicredit. Italianissima, con sede in Piazza Gae Aulenti a Milano, ma che si rende conto occorre giocare in Europa e nel mondo. L’aspetto divertente è che Unicredit – che inizialmente puntava anche a Commerzbank di cui è primo azionista – in Germania viene definita "die Italienische Bank", la banca italiana. E che Crédit Agricole sia il primo azionista del Banco Bpm ovvero quest’ultima "corre il rischio", stando alle logiche dell’utilizzo della golden rule, di diventare francese.
L’offerta su Mediobanca
Conoscete anche la seconda parte della storia, forse. Monte dei Paschi, risanata grazie al bravo amministratore delegato Luigi Lovaglio, a sorpresa annuncia una offerta pubblica di scambio su Mediobanca, il salotto buono della finanza milanese. All'inizio risate da parte di tutti, poi l'offerta è andata in porto. Mediobanca ha in pancia il 13,10 per cento delle Assicurazioni Generali. È il motivo per cui tutti pensano che il reale target dell'operazione sia proprio Trieste. Del resto gli altri azionisti hanno proprio la quantità che serve: il gruppo Del Vecchio ha il 9,93 per cento delle azioni e il Gruppo Caltagirone il 6,92 per cento. Basta fare la somma: 29,9 per cento tra questi ultimi e Mediobanca. Una quota che farebbe scattare l’Opa su Generali. A meno che non vi sia alcun accordo e tutti agiscano indipendentemente. A quel punto non si è obbligati a far scattare l'Opa.
Obiettivo Trieste
Ed è questo il punto chiave. Gli attori coinvolti hanno sempre negato l'operazione sia stata fatta per le Generali, Monte dei Paschi per prima: nei roadshow, nelle interviste, nessuno ha mai menzionato Trieste come strategica. Le intercettazioni lo smentiscono. Ed è qui che nasce il problema: si è mentito al mercato, alla Consob, alla Bce? L’Ops difficilmente sarà modificabile. Certo che i protagonisti dell’operazione ne escono male e altrettanto il Ministero dell’Economia: il collocamento della quota del Monte dei Paschi – piazzata alla velocità della luce nonostante ci fossero ordini importanti mai considerati – è stato davvero fatto in totale trasparenza?
Pazienza è potenza
Torniamo dunque all’incipit dell’articolo. "Pazienza è potenza: col tempo e la pazienza la foglia di gelso diventa seta" è un proverbio cinese che si addice all’amministratore delegato di Unicredit. Orcel ha affermato di avere accantonato del tutto l'operazione Banco BPM. Ha anche sostenuto, per l'ennesima volta, che con 40 miliardi di titoli di stato italiani, più di qualunque altra banca, Unicredit non rappresenta una minaccia per la sicurezza del nostro Paese. Inoltre ha affermato che se ci fosse un'offerta adeguata potrebbe cedere la sua partecipazione nell'istituto tedesco. La domanda nasce spontanea, direbbe Antonio Lubrano. Come spenderà quei soldi Orcel? E se lanciasse un’offerta proprio sulla neonata Mps-Mediobanca? Facendo i conti dell'oste Mps e Mediobanca valgono 38,76 miliardi (dato alla chiusura di venerdì in Borsa) e Unicredit ha superato i 100 (100,22 miliardi alla chiusura di venerdì in Borsa): non è poi così fantafinanza.
Con il monito della Commissione Europea all'Italia sull'utilizzo della golden rule, con le intercettazioni pubblicate, il Governo in questo momento non sarebbe proprio nella posizione di mettersi di traverso qualora le intenzioni di Orcel fossero queste.