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Il Senato approva la manovra economica: ecco tutte le novità

Il Senato ha approvato la manovra economica del governo giallorosso. Oggi il governo ha chiesto il voto di fiducia in Senato: lo ha annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, comunicando allo stesso tempo un maxiemendamento che contiene le ultime  modifiche approvate dalla commissione Bilancio del Senato.
A cura di Annalisa Girardi
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Con 166 voti favorevoli e 128 contrari, il Senato ha approvato la manovra economica del governo giallorosso. Il via libera di palazzo Madama arriva dopo svariate settimane in cui il testo è rimasto fermo in commissione Bilancio: questo passerà ora alla Camera, dove però non potrà più subire ritocchi, visti gli scarsi margini temporali. Interessante notare il voto contrario del senatore pentastellato Luigi Paragone, che ha votato contro la fiducia al governo Conte bis sulla manovra. Assenti altri quattro pentastellati: Vittoria Bogo Deledda, Lello Ciampolillo, Primo Di Nicola, Mario Giarrusso e Cataldo Mininno.

La nota sulla variazione del bilancio è passata poi al Consiglio dei ministri che l'ha approvata. Sono gli ultimi passaggi per la manovra. Oggi il governo ha chiesto il voto di fiducia in Senato: lo ha annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, comunicando allo stesso tempo un maxiemendamento che contiene le ultime  modifiche approvate dalla commissione Bilancio del Senato. La Ragioneria di Stato ha quindi chiesto circa 70 correzioni, che interessavano, tra le altre cose, lo sconto in fattura per ecobonus e sismabonus e la sospensione del reddito di cittadinanza in caso di impieghi di breve durata.

Manovra, cosa cambia

Con la manovra economica sono state introdotte alcune novità. Fra queste troviamo quasi 24 miliardi di euro per la sterilizzazione della clausola di salvaguardia sull'Iva, 25 miliardi destinati ai Comuni e 4,24 al Green New Deal. Il documento stabilisce anche che la plastic tax entrerà in vigore solo a metà 2020 e renderà molto meno di quanto previsto inizialmente: si parla di poco più di un miliardo in tre anni. La tassa avrà un valore di 45 centesimi al chilo e comprenderà alla fine anche il tetrapak. Rimane anche la sugar tax, ma solo a partire dal prossimo ottobre 2020. Aumenta la tassa sulla fortuna e salgono le accise sui carburanti per 03 milioni nel 2021, 651 milioni nel 2022 e 132 milioni nel 2023 (a meno di sterilizzazione della clausola di salvaguardia dal prossimo anno).

Altri 3 miliardi sono stati stanziati per il taglio del cuneo fiscale che dovrebbe portare 500 euro in più in busta paga ai redditi più bassi. Nella manovra sono anche presenti l'abolizione del superticket sanitario, il rifinanziamento del fondo per la famiglia, il rifinanziamento del bonus cultura e un miliardo di credito d'imposta 4.0.

Queste le novità, ma ci sono anche molti provvedimenti che non ce l'hanno fatta e sono saltati all'ultimo. Dalla norma sulla cannabis light alla proroga del regime tutelato per l'energia, ma anche la Tobin Tax allo 0,04%. I motivi sono diversi: l'inammissibilità dichiarata dalla presidente Elisabetta Casellati così come le note della Ragioneria di Stato. Alla fine il governo ha proposto un maxi emendamento in cui ha confermato la possibilità di richiedere lo sconto in fattura per ecobonus e sismabonus e ha invece eliminato la sospensione del reddito di cittadinanza in caso di impieghi di breve durata. Rimangono il reddito di cittadinanza e quota 100.

Le dichiarazioni di Gualtieri

"Il voto del Senato ci consegna una maggioranza solida e coesa e una manovra che esce non solo confermata ma anche rafforzata nel suo impianto", ha detto il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. "Con un governo insediato da pochi mesi, che ha ereditato una situazione difficile, questa legge di bilancio può essere considerata un piccolo miracolo", ha poi aggiunto. E ha concluso: "Dopo il voto finale alla Camera, partirà il lavoro sulle grandi riforme a partire dall'alleggerimento del carico fiscale per i redditi medi e bassi, e sugli investimenti e su una nuova politica industriale sempre più orientata all'innovazione, allo sviluppo e alla sostenibilità".

La bagarre in Senato

Questa mattina la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha inoltre giudicato inammissibile, per estraneità di materia, il sub-emendamento che prevedeva la possibilità di vendere la canapa industriale purché il contenuto di Thc non superasse lo 0,5%. Giudicate inammissibili anche le norme sulla tobin tax, che introduceva un'aliquota allo 0,04% su alcuni tipi di transazioni finanziarie online, e lo slittamento da gennaio al luglio 2022 della fine del mercato tutelato per l’energia e il gas.

Lo stop alla norma sulla cannabis light, a prima firma del senatore pentastellato Matteo Manero e approvata in commissione Bilancio, ha scatenato la bagarre a palazzo Madama. Se l'annuncio è stato salutato con ovazioni e applausi dai banchi del centrodestra, diversi senatori Cinque Stelle hanno protestato: "La mia è una scelta tecnica, per introdurre questo tipo di innovazione serve un disegno di legge", ha replicato Casellati.

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