De Santis non fu accoltellato, parla il medico del Gemelli
"Non c’erano ferite di arma da taglio, se ci fossero state sarebbero state refertate e quel paziente sarebbe stato subito operato". È la sconcertante rivelazione che Giandomenico Logroscino, il medico che soccorse il tifoso giallorosso Daniele De Santis dopo gli scontri tra ultras avvenuti lo scorso 3 maggio prima della finale di Coppa Italia, ha rilasciato a una emittente radio. Ieri il medico del Policlinico Gemelli di Roma è stato ascoltato dagli inquirenti in un colloquio a porte chiuse durato più di un'ora durante il quale, presumibilmente, il medico ha confermato alle forze dell'ordine questa evidenze.
Se confermata, questa verità, ribalterebbe completamente la posizione di Daniele de Santis, detto "Gastone", attualmente indagato per l'omicidio di Ciro Esposito, il tifoso napoletano ferito gravemente dalla pistola del De Santis la notte della finale Napoli – Fiorentina e scomparso lo scorso 25 giugno, dopo un mese di agonia. Stando al referto del centro clinico di Viterbo, dove il tifoso è agli arresti, quel pomeriggio di follia De Santis sarebbe stato aggredito dai tifosi napoletani e avrebbe ricevendo diverse coltellate all'addome. Come da lui stesso dichiarato, ormai ferito e sanguinante avrebbe poi sparato in direzione del tifoso napoletano Ciro Esposito. Una versione che però contrasta con il referto medico del policlinico Gemelli, dove Daniele De Santis è stato medicato la sera stessa e con le ultime dichiarazioni del dottor Logroscino al "Giornale Radio Uno", interrogato ora dagli inquirenti come persona informata dei fatti su istanza dei difensori della famiglia di Ciro Esposito, i penalisti Angelo e Sergio Pisani. La testimonianza sarà presto messa a confronto con quella dello stesso De Santis, interrogato nei prossimi giorni dal pm della Procura di Roma.
