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Dalla Svezia manuali di sopravvivenza ai cittadini in caso di guerra e terrorismo

A partire dal prossimo maggio quasi 5 milioni di famiglie svedesi riceveranno la brochure “Se la guerra arriva”, realizzata sulla falsariga di quella in auge durante la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra Fredda, ma con novità riguardanti il terrorismo e i cyber attacchi: “Quello che era inimmaginabile fino a cinque anni fa oggi non è più così inimmaginabile”.
A cura di Ida Artiaco
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Cosa fareste in caso di guerra? E come vi garantireste cibo, acqua e riscaldamento, essenziali alla sopravvivenza? La Svezia ha deciso di distribuire ai propri cittadini un vero e proprio manuale per non farsi trovare impreparati nel caso in cui scoppiasse un conflitto di dimensioni catastrofiche. Lo farà, come riporta la stampa locale, tra maggio e giugno prossimi, quando invierà a quasi cinque milioni di famiglie una dispensa, realizzata niente di meno che sulla falsariga di quella in auge durante i sanguinosi anni della Seconda Guerra Mondiale e poi della Guerra Fredda. Il motivo di questo provvedimento è presto detto: il governo è infatti molto preoccupato dalle crescenti minacce alla sicurezza nazionale emerse negli ultimi anni, soprattutto dalla sempre maggiore aggressività della Russia fuori dai suoi confini, e quindi corre ai ripari in questo modo.

Attenzione anche ai cyber attacchi e alla fake news

Fu proprio negli anni Quaranta che questi opuscoli furono distribuiti ai cittadini svedesi per la prima volta, e poi nel 1962, nel bel mezzo della Guerra Fredda, che vedeva contrapposti gli Stati Uniti d'America ancora una volta alla Russia. Il loro titolo era "Om kriget kommer", cioè "Se la guerra arriva". Tuttavia, nella nuova versione della brochure che sarà distribuita nella prossima primavera ci sono alcune novità, che riguarderanno in particolare l'eventualità di attacchi informatici, e come proteggersi, di cambiamento climatico e di terrorismo. Nello specifico, sarà indicato come ottenere i rifornimenti di cibo ed energia in caso di uno o più aggressioni ai porti centrali o altre infrastrutture critiche, cosa fare in caso di ferite, traumi, trasporto di malati o le azioni da mettere in atto in caso di lesioni di massa e il coordinamento di funzioni socialmente importanti in caso guerra o attacchi chimici. Infine, un capitolo è dedicato anche alle fake news per evitare che notizie false comincino a circolare mettendo in pericolo le prossime elezioni politiche.

Il nemico russo e il ritorno della leva già nel 2014

"Quello che era inimmaginabile fino a cinque anni fa oggi non è più così inimmaginabile, anche se rimane improbabile. Tutta la società deve essere pronta non solo gli addetti alla guerra", ha detto Martin Kragh, capo del programma sulla Russia dell’Istituto svedese per gli affari internazionali, al Financial Times. In effetti, la Svezia ha cominciato ad incrementare le sue spese militari, impiegando anche truppe permanenti nell'isola di Gotland e reintroducendo la leva obbligatoria, già nel 2014, dopo l'invasione da parte di Mosca della Crimea, quando anche nel suo territorio erano state registrate incursioni di aerei militari stranieri.

Nel 2017 la più grande esercitazione militare degli ultimi 20 anni

Poi, nel 2017 ha tenuto la più grande esercitazione militare degli ultimi 23 anni. Lo scorso anno è culminato con il monito della commissione che si occupa di Difesa e che aiuta il governo a decidere della sua politica di sicurezza, secondo la quale "un attacco armato contro la Svezia non può essere escluso". In quest'ottica, dunque, la decisione di distribuire i famosi opuscoli non sembra tanto strana. Infine, sempre negli ultimi mesi i politici svedesi hanno discusso molto di una possibile entrata del paese nella NATO. Il governo guidato dai socialdemocratici di centrosinistra ha firmato un accordo di cooperazione per permettere alle truppe degli Alleati di operare più facilmente nel paese nel caso di un conflitto armato, ma per il momento si è detto contrario a fare dei passi in più.

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