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Cicladi, scoperta piramide scolpita dal mare: “Fu immaginata da una civiltà sconosciuta”

Sulla disabitata isola di Keros, nelle Cicladi, un team di archeologi dell’università di Cambridge ha ritrovato una serie di terrazzamenti e di manufatti risalenti a un’antica civiltà pre-minoica. Col passare dei secoli il mare e gli agenti atmosferici hanno modellato il promontorio roccioso trasformandolo in una piramide.
A cura di Redazione Cultura
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Una vera e propria piramide realizzata in un'epoca lontana da una progredita civiltà precedente a quella minoica. È quanto scoperto sull'isola disabitata di Keros, nelle Cicladi, in Grecia, da un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge in Gran Bretagna. Il promontorio roccioso, il cui nome è Daskalio, è stato in realtà modellato a forma di piramide dalla natura e dagli agenti atmosferici abbattutisi su di esso nel corso dei secoli, come fosse stata la mano di uno scultore. Eppure, fino a oggi, nessuno sapeva chi avesse creato i terrazzamenti che permettono di arrivare fino in cima al grande scoglio.

Daskalio si innalza verso l'alto dal mare. I ricercatori credono che si tratti di un santuario e anche se oggi è del tutto autonomo e distaccato, probabilmente tremila anni prima di Cristo era collegato alla poco distante isola di Keros tramite un ponte naturale fatto di roccia. Lungo la piramide fatta di terra e pietra, a ridosso dei terrazzamenti, sono stati ritrovate tracce di opere ingegneristiche e manufatti risalenti a epoche che precedono di molti secoli la civiltà minoica, la cultura cretese dell'età del bronzo fiorì approssimativamente dal 2000 a.C. al 1450 a.C.

Secondo il direttore degli scavi, Michael Boyd, questi manufatti ben illustrano la qualità e lo stato di avanzamento della sconosciuta civiltà che li avrebbe realizzati: "Sono pochi gli esperti nella fabbricazione di oggetti in metallo in un’epoca così precoce, in cui la materia prima ancora scarseggiava." Frantumata, dunque, sotto la ricerca dell'università britannica, la precedente ipotesi. Così gli archeologi al lavoro hanno rinvenuto ben due siti per la lavorazione del metallo e una articolata rete di canali di scolo, realizzati ben mille anni prima del Palazzo di Cnosso, a Creta. Ci sono voluti all'incirca dieci anni di lavori per arrivare a questa conclusione, i reperti rinvenuti riguardano anche due officine con diversi resti della lavorazione del metallo con attrezzature da fabbro, un forno in terracotta, un’ascia di piombo, uno stampo per pugnali e frammenti in ceramica.

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