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Beppe Grillo condannato a 4 mesi per violazione dei sigilli in una baita No Tav

Il 5 dicembre del 2010 il leader del Movimento 5 Stelle violò i sigilli posti dalle forze dell’ordine in una piccola baita vicina al cantiere dell’alta velocità.
A cura di D. F.
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Beppe Grillo è stato condannato a 4 mesi di carcere e al pagamento di una multa di 100 euro per aver violato i sigilli di una baita in Clarea, l'area in Val di Susa nel quale si sta scavando per il tunnel geognostico dell'alta velocità. La condanna è stata stabilita dal Tribunale di Torino, che ha inflitto la stessa pena ad Alberto Perino, uno degli storici leader del Movimento No Tav. Altri nove imputati sono stati invece condannati a 9 mesi, mentre le assoluzioni sono state 10. Alla lettura della presenza erano presenti numerosi attivisti, che non hanno esitato a sventolare bandiere del Movimento gridando "Giù le mani dalla Val Susa". Enrico Grillo, nipote del leader del Movimento 5 Stelle e suo avvocato nel processo, ha annunciato che probabilmente presenterà ricorso in appello.

I fatti risalgono al 5 dicembre del 2010. Grillo, accompagnato da Alberto Perino e da altri attivisti, prese parte a una piccola occupazione alla baita in Val Clarea: si trattava di un piccolo presidio costruito dai No Tav ma sequestrato sotto ordine della Procura di Torino. Il leader del Movimento 5 Stelle era stato informato, insieme a tutti gli altri, che se avesse "rotto i sigilli", avrebbe commesso un reato e sarebbe stato denunciato. Grillo, malgrado ciò, era entrato nella baita per uscirne poco dopo esultando e mimando le manette ai polsi. Il processo vedeva imputate 21 persone, tutte accusate di "violazione dei sigilli". I pm avevano chiesto condanne dai 6 ai 18 mesi di reclusione, mentre la difesa l'assoluzione per tutti gli imputati. Di fronte al tribunale di Torino si è creato ben presto un capannello di attivisti del Movimento No Tav che, come in ogni altra occasione del genere, esprimono solidarietà ai condannati.

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