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Banca Etruria, Delrio ammette: “Chiesi del salvataggio, ma era mio dovere istituzionale”

Il Ministro ammette di essersi interessato al salvataggio della banca in cui aveva interessi il padre della sua collega Boschi: “Nessuna pressione, normale attività legata alle crisi aziendali”
A cura di Antonio Palma
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"Sono io che ho  telefonato alla banca Popolare dell’Emilia Romagna per chiedere se era possibile salvare Banca Etruria", così il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, ha confessato apertamente il suo intervento nel caso di Banca Etruria nel 2015 quando era sottosegretario alla presidenza del Consiglio. L’episodio dell'intervento dell'esponente del governo per salvare la banca in cui aveva interessi il padre del Ministro Boschi era stato raccontato dal quotidiano La Stampa senza fare nomi, ma Delrio è uscito allo scoperto difendendo il suo operato.

"Si trattava di un intervento  che faceva parte dei mie doveri istituzionali", ha tenuto a precisare infatti il Ministro, spiegando allo stesso quotidiano: "Non ho nulla da nascondere. Mi sono occupato di Banca Etruria come mi sono occupato di Ilva, di Alitalia e tante altre crisi che rischiavano di avere impatti occupazionali, industriali o, come nel caso di Etruria, per i risparmiatori". "All’epoca, il mio ruolo era quello di accompagnare i ministri competenti nella gestione di queste crisi. In questa veste, ho chiamato il presidente della banca e ho chiesto informazioni sulle intenzioni di Bper per Etruria. La risposta fu che era stata esaminata ma Bper aveva deciso di non andare avanti. Tutto qua" ha ricostruito Delrio.

"No ci fu nessuna pressione ma una semplice richiesta di informazioni. Il governo in quei giorni stava preparando il decreto sulle popolari. C’erano già stati vari incontri a Palazzo Chigi e Bankitalia aveva segnalato più volte al governo i problemi di alcune popolari" ha ricordato il Ministro. Sul conflitto di interessi della sua collega al governo, Delrio è sicuro: "Per quanto mi riguarda, non mi vergogno di essermi occupato di questa vicenda, mi sono occupato del problema con i ministri competenti e la Boschi non era tra i ministri competenti".

M5S: "Commissione parlamentare su caso Etruria"

Le dichiarazioni del Ministro hanno innescato nuove polemiche politiche con il M5s che chiede ora una commissione d'inchiesta parlamentare sul caso Etruria. "Il conflitto d'interessi del governo è sempre più chiaro Oggi scopriamo che dopo Maria Elena Boschi anche Graziano Delrio si era interessato per salvare Banca Etruria" hanno scritto infatti in una nota i capigruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera e al Senato, Roberto Fico e Carlo Martelli, aggiungendo: "Un intero governo in movimento per la banca della famiglia Boschi. Basta mezze verità, serve subito approvare la commissione d'inchiesta sulle banche. Solo così sarà possibile ascoltare tutti i soggetti protagonisti delle rivelazioni di questi giorni, fra cui anche Graziano Delrio". Sul caso è intervenuto anche anche il deputato 5 Stelle Danilo Toninelli che su twitter ha scritto: "Dopo Maria Elena Boschi anche Graziano Delrio inciampa su Banca Etruria. Un comitato d'affari al governo con a capo Matteo Renzi, il cui silenzio vale più di mille parole".

Renzi: "De Bortoli è ossessionato da me"

Proprio il segretario del Pd invece è intervenuto sul caso in un' intervista al Foglio attaccando De Bortoli che nel suo ultimo libro ha parlato di contatti tra Maria Elena Boschi, allora ministra delle Riforme, con Unicredit per un'ipotetica acquisizione di Banca Etruria. "Ha fatto il direttore dei principali quotidiani italiani per quasi vent'anni e ora spiega che i poteri forti in Italia risiedono a Laterina? Chi ci crede è bravo. Ma voglio dire di più. Ferruccio De Bortoli ha una ossessione personale  per me che stupisce anche i suoi amici" ha tuonato infatti l'ex Premier, insinuando: "Forse dà a me la colpa perché non ha avuto i voti per entrare nel Cda della Rai e lo capisco: essere bocciato da una commissione parlamentare non è piacevole. Ma può succedere, non mi pare la fine del mondo".

"Avendo detto due volte no alla proposta di fare il presidente, non era tra le mie ambizioni essere eletto nel cda della Rai. Visto quello che sta accadendo, ringrazio di cuore per non avermi votato. Non avrei potuto comunque accettare avendo firmato un patto di non concorrenza", ha replica Ferruccio De Bortoli, spegando: "Io non ho mai scritto che è un massone, mi sono solo limitato a porre l'interrogativo sul ruolo della massoneria in alcune vicende politiche e bancarie. Ruolo emerso, per esempio, nel caso di Banca Etruria".

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