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Scontro tra treni, manca elenco vittime. “Corpi distrutti, riconoscimento da indumenti”

Il riconoscimento delle vittime slitta a domattina. Scene di disperazione tra i familiari: “Assurdo morire a bordo di un treno”. Testimoni dello schianto: “Boato enorme, pezzi volavano ovunque”. Non si conosce numero dei passeggeri.
A cura di Redazione
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Un impatto inimmaginabile. Entrambi i convogli viaggiavano a circa 100 km/h. Come andare contro un muro a 200 km/h. "Un boato enorme – dicono i testimoni – . I pezzi di lamiera volavano ovunque". Gli effetti di questo schianto sui corpi dei passeggeri a bordo è stato devastante: "L'impatto ha reso molti corpi irriconoscibili, per cui i parenti dovranno basarsi solo sugli indumenti" dicono alcune crocerossine all'esterno dell'istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari dove sono arrivate le salme delle vittime del tragico scontro frontale tra due convogli ferroviari nelle campagne tra Andria e Corato.

Molti parenti sono andati via perché i riconoscimenti sono stati rimandati a domani mattina, anche se non si conosce l'esatto numero delle vittime, nè è stato diffuso un elenco. Tra i pochi rimasti la commozione è incontenibile: "Perché proprio lui", singhiozza una giovane ragazza.

Non essendoci una lista dei passeggeri, non si conosce ancora quante persone effettivamente manchino: il bilancio purtroppo potrebbe salire nelle prossime ore. Lo stato dei corpi non permette precisione nella numerazione delle salme.

"Personalmente – dice la crocerossina con più anni di servizio – ho lavorato in altre tragedie, ma credo questa sia la peggiore perché come ci hanno raccontato i parenti sfogandosi con noi a tutti sembra assurdo morire a bordo di un treno mentre si fa una cosa così ordinaria: è una morte troppo inaspettata".

Purtroppo, sottolineano le crocerossine, i "parenti dovranno basare il loro riconoscimento dagli indumenti delle vittime: c'è un elenco su cui c'è scritto come molti di loro erano vestiti quando sono usciti di casa. E poiché molti corpi sono sfigurati, e molte vittime non avevano con se documenti, saranno gli abiti a dire chi è la vittima". "Ci hanno chiamato – raccontano alcuni psicologi – per sostenere i parenti in questo momento terribile, ma oggi non li abbiamo ancora incontrati". Lo hanno fatto invece le crocerossine. Come li abbiamo trovati? "Può immaginare lo strazio, nessuno se ne farà mai una ragione".

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