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In Italia omicidi al minimo storico, in Ue solo il Lussemburgo fa meglio di noi

Numero di omicidi al minimo storico per l’Italia. Il nostro Paese può vantare un tasso di omicidi superiore solo al Lussemburgo tra i Paesi membri dell’Unione europea. È quanto segnala l’Istat nel suo ultimo rapporto sulle vittime di omicidio in Italia. Un dato significativo purtroppo però è l’incidenza sempre maggiore delle vittime femminili sul totale, spesso vittime di femminicidio.
A cura di Antonio Palma
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Già a partire dai primi anni Novanta l’Italia ha visto una diminuzione costante e ininterrotta degli omicidi arrivando oggi al minimo storico che permette al nostro Paese di poter vantare un tasso di omicidi superiore solo al Lussemburgo tra i Paesi membri dell’Unione europea. È quanto segnala l'Istat nel suo ultimo rapporto sulle vittime di omicidio in Italia. Secondo i dati raccolti dall'istituto di statistica nazionale e riferiti al 2018, infatti, il tasso nazionale di omicidi per ogni 100mila abitanti nel nostro Paese è sceso a 0,57, il più basso mai fatto registrare dalle statistiche.

Con riferimento ai dati del 2017 il tasso di omicidi italiano (0,59) è tra i più bassi dei Paesi membri dell’Unione europea, di poco inferiore a quelli di Repubblica Ceca e Spagna (rispettivamente 0,62 e 0,66) e superiore solo al Lussemburgo dove sono stati commessi solo due omicidi volontari in un anno. L'Italia dunque resta decisamente al di sotto della Media Ue che è di 1,03 omicidi per 100mila abitanti. Fra i 22 Paesi dell’Ue per i quali sono disponibili i dati per sesso della vittima, l’Italia ha un’incidenza più bassa anche per gli omicidi che hanno come vittime le donne.

Un dato significativo che riguarda l'Italia purtroppo però è proprio l'incidenza delle vittime femminili sul totale, spesso vittime di femminicidio. La quota di donne assassinate sul totale degli omicidi infatti è passata dall’11% del 1990, al 38,6% nel 2018. Nel 2018 in totale sono stati registrati 345 omicidi (erano 357 l’anno precedente), 212 hanno interessato gli uomini (22 in meno rispetto al 2017) e 133 le donne (10 in più). Gli uomini sono quindi più numerosi ma in calo, mentre aumenta la quota di donne assassinate sul totale. La maggior parte delle vittime femminili  purtroppo conosceva il proprio assassino, spesso il partner o un parente stretto.

Delle 133 donne uccise nel 2018, più dell’80% infatti è stata vittima di una persona conosciuta. In particolare, nel 54,9% dei casi dal partner attuale o dal precedente, un dato in aumento dallo scorso anno. Sono state uccise dal partner attuale 63 donne (47,4%) mentre per altre 10 (7,5%) l’autore del delitto è il partner precedente; altre 33 (24,8%) sono state vittima di un parente e solo nel 12,5% l’autore è sconosciuto; infine nel 6,8% dei casi si tratta di un omicidio con autore non identificato. In  generale le donne sono più esposte al rischio di essere uccise da un partner o un ex partner al Nordovest e al Nord-est mentre al Mezzogiorno spetta il primato di omicidi di cui non si è scoperto l’autore e di omicidi commessi per mano di sconosciuti alla vittima.

Come sottolinea sempre l'Istat, purtroppo vi è ancora un divario notevole tra il Mezzogiorno, storicamente caratterizzato da incidenze più elevate di omicidi a causa della elevata presenza di criminalità organizzata, e il resto del Paese, ma questo divario si sta assottigliando sempre di più. Nel 2018 per ogni 100mila abitanti, ci sono stati 0,43 omicidi per il Centro-nord e 0,83 per il Mezzogiorno.

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