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“Faccio un femminicidio e ammazzo anche la giudice”: per l’uomo scatta il braccialetto elettronico

Il 52enne catanese ha minacciato la compagna 38enne davanti a una pattuglia di carabinieri accorsi in casa dei due dopo che la donna aveva chiesto aiuto. La 38enne ha ammesso di essere vittima di violenza da lungo tempo ma di non aver mai denunciato.
A cura di Antonio Palma
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“Faccio un femminicidio, ammazzo te, tua madre e anche la giudice se si mette in mezzo”, sono le pesantissime minacce che un uomo catanese di 52 anni ha rivolto alla sua compagna davanti ai carabinieri accorsi sul posto e che gli sono costate l’arresto immediato. Il fatto nelle scorse ore nell’abitazione della coppia a Riposto, nella città metropolitana di Catania, dove i carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Giarre erano accorsi a seguito di una telefonata di emergenza al centro operativo.

A chiedere aiuto era stata la stessa compagna dell’uomo, una 38enne che si era rivolta alla Centrale operativa dei carabinieri, raccontando in lacrime di essere stata appena aggredita dal convivente. All’arrivo della pattuglia sul posto, la 38enne era ancora in strada e visibilmente sconvolta. Ai militari la donna ha raccontato di essere stata cacciata di casa dal compagno dopo una violenta lite.

I carabinieri a questo punto sono entrati nell'appartamento chiedendo conto dei fatti all’uomo che però era già in uno stato di forte agitazione e avrebbe continuato a inveire contro la donna. Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, il 52enne avrebbe minacciato la 38enne davanti alla pattuglia con parole chiare e pesantissime: “Io prima di questa sera ti ammazzo, faccio un femminicidio, ammazzo te e tua mamma, se il giudice si mette di mezzo ammazzo anche lei".

L’uomo però non si è fermato alle parole e avrebbe cercato anche di colpire la compagna con uno schiaffo. A questo punto i carabinieri lo hanno bloccato e condotto in caserma. Tranquillizzata e sentita di nuovo dai militari, la compagna ha ammesso di essere vittima di violenza da lungo tempo, con continue minacce ed aggressioni, ma di non aver mai denunciato l’uomo per evitare di fargli perdere il posto di lavoro.

La 38enne ha raccontato che l’uomo spesso si ubriacava e la colpiva con calci e pugni. Per il 52enne è scattato l’arresto, poi convalidato dal giudice che ha emesso nei suoi confronti la misura cautelare del divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dalla donna, con applicazione del braccialetto elettronico.

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