Banca Marche, il M5S avverte: “Sarà un altro caso Monte Paschi”
La Banca delle Marche potrebbe diventare il nuovo caso Monte Paschi, l'allarme è stato lanciato dai parlamentari marchigiani del Movimento 5 Stelle Andrea Cecconi, Patrizia Terzoni e Donatella Agostinelli che accusano la politica locale e nazionale di aver spolpato l'istituto di credito mettendolo in ginocchio . "Come nel caso del Monte Paschi Siena, le responsabilità dei partiti sono assolutamente centrali" hanno spiegato i tre deputati al giornale Ancona Today, ricordando che anche in questo caso "i consigli di amministrazione delle fondazioni che detengono la quota maggioritaria dell'Istituto di credito esprimono anche membri legati a doppio filo con i partiti politici, e il Pd in particolare, i quali conseguentemente hanno l'opportunità di indirizzare le linee finanziarie“. La Banca, da sempre legata al territorio delle Marche, è chiamata a rientrare da un prestito da 80 milioni in scadenza il 30 luglio prossimo.
Proteste sindacali – Come si apprende da fonti finanziarie una parte di quei soldi arriverebbero dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi che ha promesso un impegno di 15 milioni di euro mentre altri dieci milioni dovrebbero arrivare dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, facendo salire a un totale di 25 milioni di euro quanto fino ad oggi collocato dalla Banca sul prestito da 80 milioni. Cattive notizie per Banca Marche inoltre arrivano sul fronte sindacale visto che è fallito il tentativo di conciliazione con le rappresentanze dei lavoratori sul Piano industriale 2013-2016 della Banca, con la prevista cessione di asset, e la conseguente diminuzione dei livelli occupazionali. "Non vogliamo un Piano industriale fatto solo di tagli e di sacrifici vogliamo un vero progetto di rilancio e di riorganizzazione della Banca" hanno affermato i sindacati la cui protesta potrebbe sfociare in iniziative di mobilitazione dei lavoratori.
