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L'omicidio di Alice Neri a Modena

Alice Neri, prima del delitto un altro aperitivo allo Smart Cafè: “Dopo ha incontrato qualcuno”

Una settimana prima del delitto, Alice Neri avrebbe incontrato il collega sardo per un altro aperitivo presso lo Smart Cafè. Dopo averlo salutato, la 32ennne sarebbe rimasta nel parcheggio in attesa di incontrare qualcuno.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Alice Neri era già stata allo Smart Cafè prima del 17 novembre, data della sua scomparsa. La 32enne trovata morta nella sua auto carbonizzata il 18 novembre sarebbe già stata nel locale di Concordia per un altro aperitivo con il collega sardo. Secondo quanto emerge dalle indagini, infatti, i due si sarebbero visti anche il 10 novembre, circa una settimana prima del delitto. In quell'occasione, dopo aver salutato il collega la vittima si sarebbe fermata nel parcheggio del locale.

Ferma in auto avrebbe atteso di veder partire Marco Cucci a bordo della sua macchina.

L'ipotesi è che anche in quell'occasione la donna possa aver incontrato qualcuno, nello specifico il 29enne Mohamed Gaaloul, principale sospettato per il delitto. Stando a quanto trapelato, infatti, nel corso dei due incontri la donna avrebbe passato l'intera serata a rispondere a una serie di messaggi arrivati sul suo cellulare.

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A diffondere i nuovi dettagli investigativi è il quotidiano Il Resto Del Carlino, che ipotizza che il 10 novembre Alice possa aver incontrato una "quarta figura" ancora sconosciuta agli inquirenti. Per il momento, però, si tratta di piste non confermate: il prossimo 24 gennaio i giudici saranno chiamati a decidere se scarcerare o meno Gaaloul, estradato in Italia dopo la cattura in Francia. In attesa del verdetto, gli investigatori stanno continuando a cercare di ricostruire il puzzle degli spostamenti in auto di Alice la notte dell'omicidio.

Alice Neri e Mohamed Gaaloul
Alice Neri e Mohamed Gaaloul

Gaaloul si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma in una dichiarazione spontanea ha sottolineato di essere andato in Francia per motivi di lavoro e di non essere mai fuggito dall'Italia per evitare l'arresto. Ulteriori elementi saranno forniti dalle analisi sul telefono del 29enne, così come dalle intercettazioni telefoniche e dalle consulenze tecniche sui frame delle 60 telecamere della zona. La procura intanto ha depositato gli atti di indagine che contengono testimonianze, conversazioni telefoniche e videoriprese.

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