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Attentati di Bruxelles, uno dei kamikaze ha lavorato al Parlamento europeo

La conferma arriva dallo stesso Europarlamento senza precisare l’identità dell’uomo. Il jihadista “ha fatto parte delle squadre di pulizie al Parlamento per un mese nel 2009 e un mese nel 2010”.
A cura di Antonio Palma
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Uno dei terroristi autori degli attentati di Bruxelles del 22 marzo scorso in cui hanno perso la vita 32 persone aveva lavorato alcuni anni fa nella sede del Parlamento europeo. Dopo le indiscrezioni delle scorse ore, la conferma è arrivata direttamente  dell'Europarlamento che in una nota spiega che l'uomo lavorava per una ditta di pulizie che aveva un contratto con il Parlamento Ue. Il lavoro risalirebbe a due differenti periodi di sei e sette anni fa. In particolare il jihadista "ha fatto parte delle squadre di pulizie al Parlamento per un mese nel 2009 e un mese nel 2010", ha spiegato il portavoce dell'Europarlamento Jaume Duch, assicurando che in entrambi i casi si trattava di impieghi estivi di solito appannaggio di studenti e sono state le uniche occasioni in cui l'uomo ha lavorato nell'istituzione Ue.

Al momento il comunicato ufficiale non rivela l'identità dell'uomo che però al momento dei lavori non era noto alle forze dell'ordine perché "come richiesto dal contratto, la società ha provato l’assenza di precedenti penali" del lavoratore. Secondo quanto riferito da una fonte vicina all'inchiesta alla France presse, si tratterebbe però di uno dei kamikaze dell'aeroporto di Zaventem: Najim Laachraoui. Del resto gli altri due attentatori suicidi, i fratelli Ibrahim e Khalid Bakraoui, uno all'aeroporto e l'altro alla metro di Maelbeek, erano persone già note alle forze dell’ordine avendo ricevuto condanne per rapina, furto e spaccio di droga fin da giovanissimi.

In effetti Najim Laachraoui, cittadino belga originario di Schaerbeek, prima di radicalizzarsi e diventare l’artificiere della cellula terroristica era considerato un ragazzo modello. Aveva frequentato una scuola cattolica del suo comune dove si era specializzato in elettrotecnica e dove lo descrivono ancora come un allievo modello che non perdeva nemmeno una lezione. Poi la radicalizzazione e la partenza per la Siria come “foreign fighter" e il ritorno in patria come attentatore.

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