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Abass e Biligha: ecco lo ius soli del basket

I due giocatori della Nazionale sono diventati italiani solo a 18 anni e hanno ottenuto una deroga per giocare insieme gli Europei. Adesso tocca al ct Messina scegliere.
A cura di Carlo Passarello
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Abass in maglia azzurra @Italbasket Facebook
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Ci sono due giocatori della Nazionale italiana che potranno giocare insieme i prossimi Europei in programma fra Israele e Turchia grazie al via libera della Federazione internazionale di pallacanestro. Sono due ragazzi nati in Italia, si chiamano Paul Stephen Biligha e Awudu Abass. Entrambi hanno acquisito la cittadinanza al compimento del 18esimo anno di età secondo le leggi italiane. Tutti e due hanno già giocato competizioni internazionali con le selezioni giovanili, ma secondo le norme della Fiba però non potevano giocare insieme, almeno fino a poco fa. Il regolamento dice testualmente al punto 21 che una squadra nazionale può far giocare in una competizione internazionale "solo un giocatore che abbia acquisito la nazionalità di quel Paese tramite la naturalizzazione o tramite un altro sistema dopo aver compiuto i 16 anni". Il regolamento della Federazione è datato agosto 2014, sottoscritto dall'intero board della Fiba composto dal presidente argentino Horacio Muratore, ma anche da un ex campione come Vlade Divac, rappresentante degli atleti. Abass e Biligha avevano bisogno di una deroga per giocare insieme: la deroga è arriva questo pomeriggio, a comunicarlo la Federbasket italiana.

La regola che rischiava di escludere i due giocatori nasce per porre un freno alla campagna acquisti di alcune Nazionali, che puntualmente ad ogni rassegna internazionale schierano giocatori americani per rinforzare le proprie selezioni. Ci sono numerosi esempi: Bo McCalebb ha giocato a lungo con la Macedonia, mentre la nazionale ucraina ha arruolato in diverse stagioni Steve Burtt, Pooh Jeter e Jerome Randle. Una vecchia conoscenza del basket italiano come Henry Domercant invece ha giocato numerose competizioni con la Bosnia Erzegovina, mentre Bobby Dixon (rinominato Muhammed Ali) gioca per la Turchia.

Insomma un atleta americano può giocare l'Europeo, un atleta italiano in teoria no. Awudu Abass ha 24 anni, nato a Como ma presto trasferito a Cantù, piazza storica della pallacanestro italiana, da padre ghanese e madre nigeriana. Con Cantù ha esordito in serie A prima e in Eurolega poi. Di Cantù è stato anche capitano, prima di trasferirsi all'Olimpia Milano la scorsa estate. L'ala lombarda ha nel suo curriculum anche un'esperienza in politica, infatti nel 2012 a pochi giorni dall'acquisizione della cittadinanza si è candidato in una lista civica per le elezioni comunali. Per lui anche una bella soddisfazione con la Nazionale Under 20: la vittoria del titolo europeo 2013, assieme ad Amedeo Della Valle.

Il percorso di Paul Biligha invece è stato più tortuoso. Nasce a Perugia nel 1990 da genitori camerunensi, poi si sposta in Ghana dove resta per buona parte dell'adolescenza. A 17 anni torna in Italia, passa delle giovanili di Firenze, poi a Casalpusterlengo – dove è cresciuto Gallinari – quindi tanta esperienza nelle categorie minori fra Crema, Pavia, Avellino, Ferentino e Cremona. Anche per lui un torneo europeo Under 20 disputato con la Nazionale nel 2011. Adesso è un giocatore di Venezia, che gli offre la prima opportunità di alto livello della carriera.

Sia Biligha che Abass sono agli ordini di Ettore Messina con la Nazionale. Il commissario tecnico, che ha da poco perso Danilo Gallinari, non dovrà scegliere più fra loro due. E in teoria adesso potrà portare con sé anche Christian Burns. Il giocatore americano di nascita e formazione ha preso il passaporto italiano per matrimonio poco tempo fa. Insomma Messina potrebbe disegnare una squadra con Biligha, Abass e Burns, ma anche con l'italo-argentino Ariel Filloy che ha preso la cittadinanza a 15 anni dunque in tempo secondo i parametri della Federazione internazionale. Adesso però sarà il campo a decidere quali saranno i dodici azzurri protagonisti agli Europei.

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