Usa, assolto il poliziotto che sparò afroamericano in diretta video
Philando Castile, un afroamericano di 32 anni, morì l'anno scorso in Minnesota dopo essere stato sparato dal poliziotto Jeronimo Yanez. La compagna seduta al fianco di Castile riprese tutto con il cellulare e lo pubblicò in diretta su Facebook. Erano trascorsi pochi giorni dall'omicidio di Baton Rouge, in Lousiana, dove Alton Sterling, anch'egli afroamericano, venne ucciso con diversi colpi di arma da fuoco alle spalle. Anche in quel caso un video riprese l'intera sequenza, contribuendo alle proteste della comunità afroamericana e all'apertura di inchieste, tra i cui incriminati vi era appunto Jeronimo Yanez.
Dopo un anno il poliziotto è stato assolto. Le versioni di quanto accadde quel giorno di luglio del 2016 differiscono profondamente nelle parole della compagna della vittima e in quelle dell'agente. Questi ha raccontato di aver fermato il 32enne in auto e, puntandogli una pistola, gli aveva detto di stare fermo. Secondo la donna, invece, Philando aveva detto all'agente di avere un'arma in macchina e di possedere regolare licenza di porto d'armi. Quando ha provato a prendere i documenti dalla tasca, obbedendo alla richiesta dell'agente, questi gli ha sparato più volte, uccidendolo. Jeronimo Yanez venne tenuto in camera di consiglio per 29 ore, un tempo ridotto rispetto a quello massimo consentito di cinque giorni.
Poche ore dopo la pronuncia della sentenza migliaia di manifestanti hanno marciato verso la Cattedrale di San Paul. Il traffico ferroviario è rimasto bloccato per ore e gente di tutte le etnie è scesa per strada mostrando cartelli con scritte quali "Black Lives Matter", "Blue Lies Matter" e "Mani in su, non sparare".