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Terrorismo, linea dura di Londra: “Passaporti ritirati ai sospetti jihadisti”

L’annuncio è stato dato dal Premier britannico Cameron alla Camera dei Comuni. Previste misure più severe per impedire attentati da parte dei jihadisti.
A cura di Antonio Palma
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Linea dura del governo britannico contro i jihadisti che lasciano il Paese per combattere al fianco dei terroristi islamici. Ad annunciare le nuove misure è stato il premier britannico, David Cameron alla Camera dei Comuni. “Introdurremo una legislazione specifica e mirata che darà alla polizia il potere temporaneo di sequestrare un passaporto alla frontiera, per un periodo di tempo nel quale possono indagare sul sospettato” ha dichiarato Cameron, annunciando non solo il ritiro preventivo del passaporto di persone sospettate di voler aderire alla jihad in Siria e in Iraq, ma anche più controlli del traffico aereo e pedinamenti dei sospettati sul territorio nazionale. Le nuove misure infatti coinvolgeranno anche le compagnie aeree che saranno costrette a rispettare le no-fly list governative e nuove procedure di controllo.

“C’è bisogno di sconfiggere la minaccia terroristica alla radice”

“Il passaporto non è un diritto automatico” ha sottolineato il Premier britannico, specificando che si farà di tutto per impedire ai jihadisti britannici che già sono in Medio Oriente di tornare in patria. Secondo Cameron è “orribile che cittadini britannici abbiano dichiarato la loro alleanza allo Stato Islamico” e quindi “c’è bisogno di un approccio severo, intelligente, paziente e complessivo per sconfiggere la minaccia terroristica alla radice”.  Le nuove misure arrivano dopo che le autorità britanniche hanno innalzato il livello di allerta attentati da “sostanziale” a “grave” e quindi aumenta l’allerta per la possibilità di attacchi da parte di miliziani britannici addestrati dagli jihadisti sunniti dello Stato islamico in Siria e Iraq. Il Premier inglese infine ha auspicato che “la minaccia dell'Isis venga inclusa nell'agenda del summit Nato” sottolineando come l'Isis rappresenta una minaccia diretta all'Unione europea.

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