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Terremoto centro Italia: vendevano online gli aiuti per gli sfollati, due donne denunciate

Le due avevano messo in piedi una raccolta di materiali per gli sfollati, ma poi rivendevano tutto online per guadagnare.
A cura di Antonio Palma
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Non solo i furbetti delle finte residenze per incassare i contributi della Protezione Civile destinati ai terremotati, attorno alla macchina degli aiuti per il sisma che ha colpito il Centro Italia lo scorso anno ci sono ancora oggi personaggi senza scrupoli pronti ad approfittarne per il loro interesse.  È quello che emerge ancora una volta dalle indagini delle forze dell'ordine che nelle scorse ore hanno individuato e denunciato a piede libero due donne accusate di essere protagoniste di una truffa in piena regola con la scusa degli aiuti ai terremotati.

Secondo l'inchiesta condotta dagli uomini della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, le due donne infatti avrebbero messo in piedi una raccolta di materiali per gli sfollati facendo appello alla generosità degli italiani, ma invece di consegnare poi i beni ai terremotati li avrebbero messi in vendita online intascando il ricavato. In particolare dalle indagini è emerso che le due, attraverso un profilo Facebook apposito chiamato "Tutti uniti ancora una volta", raccoglievano materiali di vario genere come giocattoli, medicinali, vestiti, articoli per la pulizia della casa e materiale scolastico ma poi rivendevano tutto su due note piattaforme di vendita online tra privati.

Le presunte truffatrici si facevano spedire tranquillamente la merce a domicilio e la rimettevano subito in vendita mentre le donazioni in denaro venivano intascate direttamente. Durante l'operazione, denominata "Mamme di Facebook, le Fiamme Gialle hanno sequestrato anche personal computer, materiale informatico, telefoni cellulari e carte Postepay sui cui erano transitate le somme incassate e alcune donazioni. I beni recuperati sono stati donati alla Caritas diocesana di Ascoli Piceno.

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