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Telecom, accordo coi sindacati sulla gestione dei 2600 esuberi: nessun licenziamento

E’ stato innanzitutto ridotto il numero iniziale di 2.800 esuberi. Verranno attuati gli strumenti messi a disposizione dalla muova solidarietà rivista dal Jobs Act. Previsti ”prestiti aziendali per ridurre l’impatto della solidarietà e una tantum correlata al buon esito delle misure di efficienza e riqualificazione”.
A cura di B. C.
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 Telecom Italia e le Organizzazioni Sindacali di Categoria, Fistel-Cisl, Uilcom, Ugl hanno firmato oggi gli accordi per la gestione di 2.600 esuberi “senza licenziamenti e tramite strumenti come la nuova solidarietà rivista dal Jobs Act”, si legge in una nota. “Gli accordi odierni che riprendono le linee di indirizzo già sottoscritte presso il Ministero dello Sviluppo Economico, regolamentano anche le uscite con prepensionamenti volontari in base all'articolo 4 della ‘Legge Fornero' e si affiancano all'intesa già raggiunta nei giorni scorsi sulla mobilità volontaria”. Sono previsti “prestiti aziendali per ridurre l’impatto della solidarietà e una tantum correlata al buon esito delle misure di efficienza e riqualificazione” si legge ancora.

In particolare, gli accordi – si sottolinea nel comunicato – "prevedono l'utilizzo di due tipologie di interventi che si affiancano alla mobilità di legge firmata in precedenza: Solidarietà (difensiva): viene introdotta la solidarietà cosiddetta ‘difensiva' come riformata dal Jobs Act  quale strumento principale per la gestione degli esuberi. A circa 30.400 lavoratori di Telecom Italia sarà applicato un Contratto di solidarietà che prevede la riduzione verticale dell'orario di lavoro per un totale di 23 giorni all'anno (pari all'8,85% dell'orario di lavoro mensile). La solidarietà inizierà dal prossimo 4 gennaio 2016 e durerà 24 mesi con l'impegno, previo accordo tra le parti, di una estensione della vigenza per altri 12 mesi. L'applicazione della solidarietà non riguarderà il personale che svolge alcune attività aziendali con particolari necessità  di continuità operativa”.

L’accordo prevede anche “prepensionamenti volontari (ex art 4 Legge Fornero): sulla base della normativa vigente, le parti hanno definito che su base volontaria i lavoratori Telecom Italia che matureranno entro il 31 dicembre 2018 i requisiti minimi per la pensione nei quattro anni successivi, potranno lasciare il lavoro anticipatamente. La società corrisponderà per il tramite dell'Inps mensilmente l'importo del trattamento pensionistico maturato al momento dell'uscita con i relativi i contributi previdenziali per i successivi quattro anni”, si legge nel comunicato.

L’intesa siglata "consentirà all'azienda un miglior posizionamento di mercato e una maggiore competitività" dice Vito Vitale segretario della Fistel Cisl: "L'accordo al Mise sottoscritto dalla Fistel, Uilcom, Ugl, aveva avuto – afferma il sindacalista – il merito di evitare la societarizzazione del caring salvando i 9.000 lavoratori dal rischio esternalizzazione e puntare alla riorganizzazione aziendale attraverso la solidarietà difensiva per 2.800 lavoratori di Telecom Italia".

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