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Siria, nuovo raid su Aleppo. Almeno 80 morti, molti sono bambini

Il bombardamento è stato effettuato dall’aviazione siriana con il sostegno di quella russa.
A cura di Davide Falcioni
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Nuova strage di civili ad Aleppo: nelle ultime 24 ore i caccia dell'aviazione militare siriana hanno effettuato decine di raid sulla città causando almeno 80 vittime. Tra queste, stando a quanto riportano fonti locali, molti sarebbero bambini. I bombardamenti sono stati autorizzati dal presidente Bashar Al Assad e supportati dalla Russia, che starebbe ipotizzando un intervento delle truppe di terra. L'inizio dei raid è stato annunciato nella notte dal Comando delle operazioni militari ad Aleppo, che ha chiesto ai civili di tenersi lontani dalle zone controllate dai "gruppi terroristi".

Le bombe hanno sventrato case nei quartieri di Al Kalasa, Al Qateryi, Bab al Nairab, Al Maadi y Al Ferdus. Gli ufficiali del governo sarebbero stati intenzionati a prendere il controllo del distretto di Al Sukari e di tutte le aree che restano in mano ai ribelli di Al Ameria y Al Sheij Said. La carneficina segna un'importante battuta d'arresto degli sforzi della diplomazia statunitense e russa di istituire un nuovo cessate il fuoco che consentisse il passaggio di aiuti umanitari. Nelle prossime ore il segretario di stato americano Kerry e il suo omonimo russo Lavrov dovrebbero incontrarsi nuovamente dopo che la riunione di una ventina di Paesi del Gruppo internazionale di sostegno alla Siria, che si è tenuta questa notte a margine dell'Assemblea generale dell'Onu, è finita con un nulla di fatto. Il vertice ha avuto fine senza che Washington e Mosca riuscissero a raggiungere un accordo sulla ripresa della tregua, tanto che lo stesso inviato Onu per la Siria, Staffan de Mistura, non ha esitato a parlare di colloqui "dolorosi e deludenti", mentre Serghei Lavrov ha candidamente ammesso che "non è successo niente". "Ci siamo scambiati idee con i russi e prevediamo di tornare a consultarci domani", ha confermato il segretario di Stato americano, John Kerry.

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