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Scontro Lega Nord, Tosi: “Valuto dimissioni, potrei candidarmi”

Dopo lo stop del segretario leghista Salvini, Tosi ribatte: “Con commissariamento della Lega Veneta la frattura sarebbe irreparabile”
A cura di Antonio Palma
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Dopo giorni di intense trattative ma anche di ultimatum, la rottura tra il sindaco di Verona, Flavio Tosi, e la Lega Nord sembra dietro l'angolo. "Se il Consiglio federale della Lega mantenesse la posizione del commissariamento valuterei le dimissioni da segretario della Liga Veneta, poi a quel punto liberi tutti" ha dichiarato infatti il leader della Liga Veneta dopo che il segretario del Carroccio Matteo Salvini ha chiuso ad ogni ipotesi di trattativa sbottando: "Ora basta, avanti con Zaia". "Ho portato tutta la pazienza possibile e immaginabile, abbiamo un patrimonio che è Zaia e per me il riferimento è Zaia. Lunedì non ci sarà alcun consiglio federale. Per quel che riguarda il Veneto ho dato a tutti la possibilità di scegliere e ho lasciato tempo, anche troppo. La questione è chiusa, ora si parte con Zaia" ha ribadito Salvini. Affermazioni che hanno finito per irrigidire ancora di più Tosi che a "24 Mattino" su Radio 24 ha annunciato: "Se venisse portata avanti la linea del commissariamento la frattura sarebbe irreparabile. Spero che loro rivedano questa decisione presa, una decisione sbagliata".

"Con una frattura ognuno può fare quel che vuole"

"Io sono stato da sempre fin troppo leale e corretto, quindi ho sempre sostenuto la candidatura di Zaia.
L'ho fatto anche lunedì scorso, salvo poi essere commissariato. Ora, se ci fosse una frattura ognuno poi deciderebbe liberamente. Ma se così fosse non avremmo certo provocato noi la situazione, noi abbiamo chiesto solo un diritto scritto nell'art. 39 dello Statuto della Lega, cioè fare le liste" ha proseguito il Sindaco di Verona, concludendo: "Se loro portano avanti questa frattura, allora ognuno può fare quel che vuole. Posso rimanere sindaco, ritirarmi in seminario o anche candidarmi a governatore".

Liga Veneta respinge il commissariamento

Nel frattempo la Liga Veneta ha respinto il commissariamento deciso a Milano. "Abbiamo deciso così a maggioranza per due motivi: uno è tecnico, perché serve un voto del Consiglio federale con maggioranza di tre quinti. Il problema sostanziale però è il secondo: non è mai successo che la Liga Veneta venga commissariata a due mesi dal voto solo per fare le liste. È un atteggiamento irrispettoso, tanto vale che le realtà regionali vengano chiuse e si decide tutto a Milano. È una cosa profondamente scorretta" ha spiegato infatti Tosi. In un ripensamento di Tosi ci spera invece Maroni che ha commentato: "Chi si mette fuori dalla Lega non va da nessuna parte e poi rischia far perdere Zaia alle elezioni regionali ed è incredibile. Quindi vediamo nei prossimi giorni".

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