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Proteste contro Charlie Hebdo: in Niger 10 morti e 45 chiese bruciate

In Niger bilancio drammatico delle proteste contro Charlie Hebdo: dieci morti, decine di feriti e 45 chiese cristiane date alle fiamme.
A cura di Davide Falcioni
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Mentre in Occidente l'ultimo numero di Charlie Hebdo è stato accolto positivamente dopo l'attentato nella redazione parigina del settimanale satirico in Niger, paese a maggioranza musulmana sunnita le reazioni sono state a dir poco veementi: nel fine settimana si sono registrati scontri, soprattutto nelle città a forte presenza di cristiani, dove dieci persone hanno perso la vita, i feriti si contano a decine e 45 chiese sono state date alle fiamme, oltre a una scuola e un orfanotrofio. A fornire il bilancio, a dir poco agghiacciante, è stato il portavoce della polizia nazionale Adily Toro nel corso di una conferenza stampa. Le manifestazioni di protesta avevano avuto inizio venerdì a Zinder, la seconda cittù più grande del Niger.

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Ma la situazione è tesissima in altri paesi a maggioranza musulmana: a Grozny – in Cecenia – oltre 800mila persone hanno partecipato alla manifestazione indetta da governo e autorità religiose per protestare contro le vignette su Maometto. Se confermato il dato è impressionante: in Cecenia infatti, secondo l'ultimo censimento, la popolazione totale è di poco più di 1,3 milioni di abitanti. La manifestazione si è conclusa di fronte alla moschea con un momento di preghiera collettiva. A rendere un'idea dell'importanza dell'evento basti pensare che scuole, fabbriche e negozi sono stati chiusi, mentre i tassisti hanno lavorato gratis per favorire gli spostamenti e la tv statale cecena ha trasmesso in diretta tutto l’evento.

Ramzan Kadyrov, che all'indomani della strage di Charlie Hebdo aveva parlato di un complotto dei servizi segreti occidentali per destabilizzare i paesi a maggioranza musulmana, ha dichiarato davanti alla folla: "Questa è una protesta contro coloro che sostengono la pubblicazione delle caricature del profeta Maometto. Questa è una protesta contro coloro che insultano la religione musulmana. Dio è grande!".

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