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Migranti, doppio naufragio in Grecia: 16 morti, tra loro 3 bambini

Un barcone si è capovolto al largo dell’isola di Kalymnos nell’Egeo, causando la morte di almeno quattro persone, tre bambini e una donna. In un altro naufragio sono morte 12 persone. Intanto l’Ungheria chiude la frontiera con la Croazia.
A cura di Susanna Picone
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Ore 13.25 – Un altro naufragio in Grecia. L’agenzia turca Anadolu dà notizia di un altro naufragio avvenuto in Grecia. Anche in questo caso ci sono delle vittime. Sarebbero almeno 12 i migranti morti mentre tentavano di raggiungere l’isola di Lesbo, altri 25 si sarebbero salvati.

Ancora una tragedia in mare: un barcone si è capovolto al largo dell'isola di Kalymnos, nell'Egeo, causando la morte di almeno quattro persone. Le vittime sono tre bambini e una donna. Un altro bambino risulterebbe ancora disperso. Lo ha riferito la guardia costiera greca spiegando di aver salvato nella notte 13 migranti dopo il naufragio di un barcone e di stare continuando le ricerche del bimbo disperso. Al momento non sono state divulgate le nazionalità delle vittime. Dall'inizio dell'anno, secondo l'Organizzazione internazionale delle Migrazioni (Oim), sono circa 300 le persone annegate nel Mar Egeo mentre cercavano di sfuggire a conflitti e povertà dei loro Paesi di origine.

L'Ungheria blocca la frontiera – Nel frattempo l'Ungheria ha sigillato il valico di frontiera di Kazany el sud del Paese con la Croazia per impedire che i migranti provenienti da quest'ultima varchino il confine. La decisione è stata annunciata dopo una riunione d’emergenza di consiglio di sicurezza nazionale seguente l’incontro dei leader Ue a Bruxelles. Poco dopo la mezzanotte la polizia ha tirato un recinto di filo spinato su un passaggio sul confine con la Croazia, dove sono passati circa 140.000 migranti da metà settembre. La Croazia ha sottolineato di voler reindirizzare i migranti verso la Slovenia che, a sua volta, ha però sospeso il traffico ferroviario regolare con la Croazia in previsione del flusso. Dopo la chiusura della frontiera fra Ungheria e Croazia, il flusso di migranti in marcia lungo la rotta balcanica e diretti in Europa occidentale ha iniziato a dirigersi verso il confine sloveno. Un primo autobus è giunto questa mattina al valico croato-sloveno di Gruskocje. L'Ungheria, per ragioni umanitarie, ha fatto passare anche dopo la mezzanotte alcune centinaia di migranti giunti alla frontiera di Botov pochi minuti prima della chiusura con l'ultimo treno proveniente da Tovarnik. A bordo tante famiglie anche con bambini piccoli e alcuni dei quali in precarie condizioni di salute. Sono regolarmente aperti al traffico automobilistico i valichi ufficiali di frontiera fra Ungheria e Croazia. L’Ungheria aveva già costruito in estate una barriera, sovrastata da filo spinato, lungo i 175 chilometri di confine con la Serbia.

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