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Madia: “In arrivo Spid, il pin unico per i servizi online nella pubblica amministrazione”

Il ministro della Pubblica Amministrazione ha annunciato lo Spid in audizione in Commissione Semplificazione.
A cura di D. F.
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Il ministro per la Pubblica Amministrazione Marianna Madia nel corso di un'audizione in Commissione Semplificazione ha fatto il punto della situazione sul sistema per l’identità digitale. Lo Spid, il sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale di cittadini e imprese, “insieme all’anagrafe unica rappresenta lo strumento portante dell’agenda per la semplificazione", ha spiegato Madia, aggiungendo che, come per lo “spid o pin unico, il risultato atteso è di avere tre milioni di utenti con l’identità digitale entro settembre 2015 e dieci per dicembre 2017″. Ma cosa è lo Spid? Si tratta di un sistema che consentirà ai cittadini l'accesso in totale sicurezza a tutti i siti web che erogano servizi online, tra i quali anche Inps, Agenzia delle Entrate e Scuola.

Intervistato dal sito specializzato "Pagamenti Digitali"  Francesco Tortorelli, responsabile del tema Identità Digitale presso l’Agenzia per l'Italia Digitale, spiega:  "L’utente dovrà per prima cosa procurarsi la propria identità SPID presso uno degli identity provider che si sono accreditati presso di noi. Potranno farlo di persona, con un documento di identità, oppure via web utilizzando uno strumento congruo, come la Tessera Sanitaria-Carta Nazionale dei Servizi. Potranno anche richiedere più di un’identità, a gestori diversi. Per esempio io ne avrò una per l’e-commerce e l’altra per i servizi della PA". I cittadini, quindi, "vanno poi sul sito del proprio Comune o di un’azienda che vende panettoni- per esempio- e vi troveranno un pulsante SPID. Ci cliccano e il sito chiede loro da quale gestore hanno ottenuto l’identità digitale. Vengono quindi indirizzati al sito del gestore, dove si loggano con lo SPID, per poi tornare- sempre in automatico- sul sito originario. A questo punto si ritroveranno autenticati e potranno svolgere i servizi richiesti: ci penserà il gestore a garantire al sito pubblico o privato che l’utente ha quell’identità".

"Chiuderemo presto" le tabelle di equiparazione, lo strumento principale per attuare la mobilità prevista dal decreto di riforma della Pubblica Amministrazione. Così il ministro della P.A., Marianna Madia, alla conclusione dell'audizione in Commissione Semplificazione. Alla base, spiega il ministro, c'è "il principio per cui nessuno perderà un euro trasferendosi". La mobilità infatti consisterebbe nel poter spostare un dipendente pubblico da un'amministrazione all'altra (entro 50 chilometri in caso di mobilità obbligata).

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