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L’Italia invia i Tornado contro l’Isis, M5S: “Siamo in guerra”. I militari: “Solo ricognizioni”

I deputati del M5S attaccano: “Siamo praticamente in guerra senza nessun voto parlamentare”. La replica: “Parlamento informato, solo ricognizioni”.
A cura di Antonio Palma
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Duro attacco del M5S contro il ministro della Difesa Roberta Pinotti accusata di aver "trascinato in guerra" l'Italia per aver "dato il via libera all'invio di quattro cacciabombardieri Tornado e di un numero imprecisato di controcarri Folgore per partecipare alle operazioni della coalizione internazionale anti-Is in Iraq e in Siria". Secondo i deputati del Movimento 5 Stelle il Ministro infatti avrebbe "bypassato completamente l'opportuna autorizzazione delle Camere" per una missione all'estero inviando armamenti pesanti e caccia dell'aeronautica a sostegno degli alleati contro il Califfato islamico. Sempre secondo il M5S, ad oggi infatti "la missione è composta da circa 400 uomini, 4 Tornado, 2 Predator e un numero imprecisato di armi controcarro. Ovvero numericamente la quarta missione con uomini in teatro dopo Afghanistan, Libano e Kosovo".

"Siamo praticamente in guerra"

Come ribadiscono i deputati pentastellati della commissione Difesa di Montecitorio, "l'unica risoluzione approvata dall'Italia" sul caso Isis "risale al 20 agosto e tratta il mero invio di armamenti leggeri, ovvero mitragliatrici kalashnikov e munizionamento, il che esclude l'implementazione di un'autentica missione. Ma a quanto sembra, il ministro Pinotti non solo non sembra curarsene, ma sceglie tempistiche del tutto imbarazzanti per l'invio dei Tornado, scattato proprio all'indomani delle commemorazioni delle strage di Nassiriya". "Siamo praticamente in guerra trascinati dal silenzio di un ministro che sembra agire al di sopra delle parti e dei principi costituzionali. Chiediamo che il governo venga a riferire quanto prima in aula, affinché le Camere e tutte le forze parlamentari siano informate sul tipo di coinvolgimento del nostro Paese all'interno della coalizione anti-Is" conclude la nota del M5S.

Aerei solo per ricognizioni

Dal governo non è arrivata una risposta ufficiale, ma fonti militari all'Ansa hanno confermato che i caccia italiani andranno a schierarsi in Kuwait per partecipare alle operazioni anti-Is, spiegando però che avranno solo funzioni di "ricognizione e intelligence" e dunque non parteciperanno ai bombardamenti. Le stesse fonti spiegano che il Parlamento è stato "opportunamente informato" nel corso delle varie audizioni nelle quali si è deciso per la non necessità di un voto. Le polemiche del M5S sulla partecipazione dei Tornado italiani alla coalizione anti Isis "sono strumentali e nel merito prive di ogni fondamento", ha dichiarato invece il presidente della commissione Difesa del Senato, Nicola Latorre, sottolineando che gli aerei "non parteciperanno attivamente al conflitto".

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