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In Danimarca non ci sono disoccupati. Le aziende non sanno dove trovare lavoratori

Un terzo delle imprese, specialmente nei settori informatici e tecnologici, ha problemi a trovare personale e rischia di compromettere la crescita del paese scandinavo. Molte sono costrette addirittura a rifiutare ordini e a rallentare la produzione. Un paradosso se si pensa agli alti tassi di disoccupazione di alcuni membri dell’UE (Italia, tra le prime)
A cura di Biagio Chiariello
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In Italia sarebbe un’amara barzelletta. In Danimarca è la realtà: non ci sono abbastanza lavoratori da assumere. Sembra davvero un paradosso quello descritto in un articolo del New York Times: nel paese scandivano non ci sono disoccupati. E quindi gli imprenditori che cercano nuova manodopera devono arrangiarsi. Ad esempio Peter Enevoldsen, proprietario di un'azienda meccanica, cercava nuova forza lavoro per onorare una commessa da mezzo milione di dollari. Una cifra incredibile che non poteva essere rifiutata. Il problema però è che la Sjorring Maskinfabrik ha un numero di personale troppo esiguo per poter rispettare le date di consegna. E a questo si aggiunto il problema anche più grave: anche volendo assumere altri dipendenti in Danimarca non è così semplice trovarli.

A noi può sembrare veramente assurdo, ma in un paese dove il tasso di disoccupazione non va oltre il 4,3 per cento e l'economia è in continua ripresa, succede che una società è costretta a rimandare la consegna finché non riuscirà a velocizzare la produzione; obiettivo perseguibile solo con nuovi dipendenti. I lati negativi di questa situazione, dunque, si ripercuotono sulle società. Si calcola che un terzo delle industrie danesi, specialmente nei settori informatici e nell'edilizia, abbia difficoltà a trovare nuovi lavoratori. L'unico modo è sottrarseli a vicenda a fronte di scatti di retribuzione. Un’altra soluzione è invogliare gli stranieri a trasferirsi in Danimarca attraverso apposite campagne pubblicitarie, “anche perché – spiega Endevoldesen al ‘New York Times’ – se la carenza di forza lavoro dovesse continuare la crescita dell’azienda ma anche quella del paese subirebbe un duro arresto”.

La Danimarca, peraltro, si è già trovata ad affrontare una situazione simile in passata, quando negli anni precedenti alla crisi economica del 2008 , il tasso di disoccupazione aveva toccato il record storico del 2,3%. In questa occasione si erano dovuti alzare i salari e i prezzi erano cresciuti di conseguenza.

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