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Francia, il premier il giorno dopo l’attacco: “Dobbiamo aspettarci attentati”

Dopo l’attentato in una fabbrica vicino Lione, dove è stato decapitato un uomo, il premier Manuel Valls non nasconde i suoi timori: “Ormai la domanda non è se ci sarà un altro attacco, ma quando questo avverrà”. Intanto il sospetto attentatore resta in silenzio.
A cura di Susanna Picone
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Dopo la strage di Parigi di gennaio la Francia si è ritrovata ieri (insieme a Tunisia, Kuwait e Somalia) di nuovo nel mirino dei terroristi. L’attentato in una fabbrica di gas vicino Lione, dove un uomo è stato decapitato, ha spinto il premier francese Manuel Valls a esprimere tutte le sue preoccupazioni. “La Francia – ha detto Valls – deve imparare a convivere con la minaccia costante di attentati terroristici, azione di singoli come quello di ieri vicino a Lione o come le stragi di Parigi di gennaio. È difficile per una società vivere per anni sotto la minaccia di un attacco. Ma ormai la domanda non è se ci sarà un altro attacco, ma quando questo avverrà”. Per l’attacco di ieri vicino Lione sono state arrestate quattro persone: il sospetto attentatore, Yassin Salhi, sua moglie, la sorella e un altro uomo.

Il sospetto killer non parla – Da quanto si è appreso Salhi si è rifiutato di rispondere alle domande degli inquirenti. L'uomo attualmente è trattenuto nella questura di Lione dove viene interrogato dagli agenti della Sdat (Sous-Direction de l'Anti-Terrorisme) e della direzione generale della sicurezza interna (Isb). “Non parla, è muto”, ha detto un poliziotto. Dopo l’attentato di ieri la polizia anti-terrorismo si è recata nel suo appartamento a Saint-Priest, nei pressi di Lione, e ha sequestrato un computer e un telefono cellulare. Non sono state trovate armi, esplosivi o materiale di propaganda islamista. Salhi, che è padre di tre figli, nel 2006 aveva attirato l'attenzione delle autorità per i suoi legami con ambienti salafiti ed era stato sotto osservazione per radicalismo, ma non era noto per collegamenti con terroristi.

Il ricordo della vittima – Oggi, intanto, il sindaco di Fontaines-sur-Saone ha voluto rendere omaggio a Hervé Cornara, la vittima dell'attentato di ieri in Francia. “Siamo tutti con Hervé. Siamo tutti scioccati, inorriditi”, ha dichiarato Thierry Pouzol rivolto alle centinaia di presenti, riunite a pochi metri da quella che era l'abitazione dell’uomo. “I nostri pensieri devono essere rivolti alla sua famiglia, sua moglie, suo figlio, sua madre, suo fratello, i suoi conoscenti, i suoi amici. Ho appena incontrato la madre, condividiamo la sua pena, condividiamo il loro dolore”, ha detto ancora il sindaco trattenendo a stento l'emozione. Il sindaco ha aggiunto che nessuno dovrebbe morire in quelle condizioni ma ha anche esortato “a non reagire sotto l'onda dell'emozione”, e a “non fare alcuna amalgama”.

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