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Firenze: arrestato l’assassino della donna crocifissa. L’uomo ha confessato

L’uomo ha 55 anni, è un idraulico fiorentino e sarebbe sospettato di altri omicidi simili avvenuti in passato.
A cura di D. F.
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UPDATE: Il presunto assassino di Cristina Zamfir, la donna uccisa il 5 maggio "crocifissa" a una sbarra alle porte di Firenze, avrebbe iniziato a confessare davanti al pm Paolo Canessa che ha coordinato le indagini su questa vicenda e sulle altre 5 avvenute dal 2006: in ognuno dei casi le prostitute erano state legate, violentate e abbandonate nude. Il sospettato si chiama Riccardo Viti, ha 55 anni, ed è stato prelevato dalla Squadra Mobile nella sua abitazione questa mattina. Davanti al pm, messo ormai alle strette, ha detto: "Sono finito. Ormai non mi salva nessuno".

La polizia ha catturato il presunto assassino della giovane donna violentata poi crocifissa il 5 maggio alle porte di Firenze. Stando a quento reso noto dagli inquirenti l'uomo sarebbe responsabile di altri episodi simili avvenuti gli anni scorsi. Il presunto killer è un idraulico fiorentino di 55 anni ed è stato ammanettato nella sua abitazione di via Locchi, nella prima periferia nord della città, non distante dall'ospedale di Careggi. All'interno della sua casa la polizia ha trovato un nastro di scotch molto simile a quello utilizzato per legare la giovane prostituta. La polizia scientifica – inoltre – sta verificando la corrispondenza tra le tracce biologiche trovate sul cadavere della donna e il dna del presunto killer.

La drammatica scoperta è stata fatta quattro gioni fa in una strada di campagna a Ugnano, alle porte di Firenze, sotto un cavalcavia. Un passante ha chiamato la polizia  e, quando gli agenti sono arrivati, si sono trovati davanti una scena raccapricciante. La vittima, una prostituta di origine rumena, era completamente nuda e legata ad una sbarra orizzontale, con le braccia aperte, come fosse stata crocifissa. La sbarra serviva a delimitare la fine della strada asfaltata dall'inizio di una stradina di breccia.

Il macabro episodio ha ricordato immediatamente quello, dalle modalità molto simili, di un anno fa, quando una prostituta fu ritrovata fortunatamente ancora viva lagata alla stessa sbarra. Anche allora la donna venne ritrovata da un passante, che poco prima aveva udito dei lamenti da una voce femminile. Dopo essere stata soccorsi, la vittima raccontà di essere stata violentata, legata e derubata da un cliente

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