Cina, sale a 85 il numero di vittime dell’esplosione a Tianjin
Cresce ancora il numero di morti dell'incidente a Tianjin, importante città portuale cinese: le vittime sono infatti almeno 85, mentre i feriti ricoverati in ospedale 721, 25 dei quali versano in condizioni estremamente gravi. Numerosi anche i dispersi dei quali, ora dopo ora, diminuiscono le possibilità di ritrovamento. Malgrado il tempo non giochi di certo a favore di questi ultimi, facendo diminuire drasticamente le speranze di trovare sopravvissuti, giunge la notizia di un piccolo "miracolo": a oltre tre giorni dalla tragedia un uomo di 50 anni è stato trovatoancora vivo a soli 50 metri dall'epicentro dell'esplosione. L'agenzia Xinhua ha raccontato che è stato tratto in salvo dai reparti specializzati nella guerra chimica inviati da Pechino per fronteggiare l'emergenza. Ieri un vigile del fuoco era stato salvato dopo 32 ore dalle esplosioni.
Esplosione a Tianjin: paura per le sostanze chimiche disperse nell'aria
Nel frattempo cresce la paura per le sostanze chimiche sprigionate nell'atmosfera dopo l'esplosione. Le autorità cinesi hanno ordinato l'evacuazione immadiata degli abitanti che vivono in un raggio di pochi chilometri del grande deposito di carburanti di Tianjin poiché le fiamme hanno rilasciato nell'aria, tra le altre sostanze chimiche, il cianuro di sodio, agente altamente tossico.
Esplosione a Tianjin: 6300 persone hanno perso la casa
Anche le squadre di soccorritori alla ricerca di dispersi, e quelli che devono spegnere gli ultimi focolai di incendio, lavorano in condizioni estremamente difficili, costantemente a contatto con sostanze chimiche che potrebbero reagire in modo assolutamente imprevedibile. Le esplosioni hanno danneggiato 17mila famiglie, 1.700 imprese e 675 centri commerciali. Il boato ha causato 6.300 senzatetto che hanno trovato ricovero in 12 scuole e 3 edifici.