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Cgil, l’allarme: “A fine anno a rischio 150mila precari della pubblica amministrazione”

Se non saranno fatti provvedimenti ad hoc – avvisa il sindacato – chi ha il contratto in scadenza il 31 dicembre e ha superato i tre anni con proroga, dovrà andare a casa.
A cura di D. F.
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Dalla fine del 2013 saranno a rischio 150mila precari della pubblica amministrazione, ai quali potrebbe non essere rinnovato iol contratto. E' l'allarme lanciato dalla Cgil, che avverte: sono lavoratori che si occupano di servizi essenziali, se non verranno rinnovati scoppierà un doppio problema sociale, per il loro futuro ma anche per i cittadini. Non solo: in 5 anni, dal 2010 al 2014, gli statali vedranno andare in fumo complessivamente 4.100 euro. Conseguenza, spiega Gentile, del via libera definitivo da parte del Cdm al regolamento che proroga al prossimo anno il blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti.

Se non saranno fatti provvedimenti ad hoc – avvisa il sindacato – chi ha il contratto in scadenza il 31 dicembre e ha superato i tre anni con proroga, dovrà andare a casa lasciando scoperti servizi "stabili" della Pa: il governo, afferma il coordinatore del Dipartimento del pubblico impiego, deve intervenire "con la stessa solerzia" con cui ha prorogato il blocco dei contratti e degli scatti di stipendio. Nel dettaglio i tempi determinati al 2011 sono 86.467 e lo stesso rischio c'è anche per i co.co.co (42.409) e in misura minore per i lavoratori interinali (9.346) e per gli addetti a lavori socialmente utili (17.998).

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