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Beppe Grillo verso Roma e richiama i suoi in piazza: “E’ un colpo di stato”

Il capo del Movimento cinque stelle si sta dirigendo verso Roma per una protesta a Montecitorio nel tardo pomeriggio. In un post molto aggressivo sul suo blog accusa ilp presunto inciucio per la rielezione di Napolitano, definendolo senza mezzi termini “colpo di stato”
A cura di Andrea Parrella
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Beppe Grillo a Pordenone

Beppe Grillo si sta dirigendo in questo momento verso Roma, dove giungerà alle 19.30 per protestare, proprio a piazza Montecitorio, subito dopo l'avvenuta probabile rielezione di Napolitano al Colle per il bis richiesto congiuntamente da centrodestra e centrosinistra. Contestazione continuano a persistere proprio all'esterno del palazzo dove si sta procedendo alla sesta votazione, per manifestare indignazione nei confronti di una decisione che, agli elettori del MoVimento 5 stelle (e non solo) appare una versione abilmente mascherata di inciucio per la formazione di un governo di larghe intese. Ecco quanto comunica Grillo sul suo blog:

Ci sono momenti decisivi nella storia di una Nazione. Oggi, 20 aprile 2013, è uno di quelli. E' in atto un colpo di Stato. Pur di impedire un cambiamento sono disposti a tutto. Sono disperati. Quattro persone: Napolitano, Bersani, Berlusconi e Monti si sono incontrate in un salotto e hanno deciso di mantenere Napolitano al Quirinale, di nominare Amato presidente del Consiglio, di applicare come programma di Governo il documento dei dieci saggi di area pdl/pd che tra i suoi punti ha la mordacchia alla magistratura e il mantenimento del finanziamento pubblico ai partiti. Nel dopoguerra, anche nei momenti più oscuri della Repubblica, non c'è mai stata una contrapposizione così netta, così spudorata tra Palazzo e cittadini. Rodotà è la speranza di una nuova Italia, ma è sopra le parti, incorruttibile. Quindi pericoloso. Quindi non votabile. Il MoVimento 5 Stelle ha aperto gli occhi ormai anche ai ciechi sull'inciucio ventennale dei partiti. Il M5S da solo non può però cambiare il Paese. E' necessaria una mobilitazione popolare. Io sto andando a Roma in camper. Ho terminato la campagna elettorale in Friuli Venezia Giulia e sto arrivando. Sarò davanti a Montecitorio stasera. Rimarrò per tutto il tempo necessario. Dobbiamo essere milioni. Non lasciatemi solo o con quattro gatti. Di più non posso fare. Qui o si fa la democrazia o si muore come Paese.

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