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Benzina, l’Effetto Egitto fa volare i prezzi. Il Codacons: “E’ una truffa”

Secondo i dati diffusi dall’Unione Petrolifera, il prezzo medio annuo della benzina nel 2012 è stato di 1,787 euro, il più alto di sempre in valori correnti. Nel frattempo il Codacons annuncia: “Le proteste in Egitto non possono ripercuotersi sui prezzi di benzina e gasolio venduti oggi in Italia”.
A cura di Biagio Chiariello
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Il prezzo medio annuo della benzina nel 2012 è stato di 1,787 euro. Si tratta della somma più alta di sempre da quanto è stata introdotta la moneta unica, mentre il record a prezzi attualizzati è del 1977. Allora la benzina costava in media 1,9 euro.  E' quanto si evince dai dati diffusi dall'Unione petrolifera. Il gasolio, con 1,705 euro al litro, tocca invece il record storico in entrambi i valori. Il grosso degli aumenti si deve alla pressione fiscale. Nella media del 2012, secondo quanto è emerso dalle tabelle, il prezzo industriale per un litro di carburante è stato pari a 0,759 euro, mentre la componente fiscale supera la soglia di un euro (1,028) e non era mai accaduto. Da segnalare l'incremento per il prezzo medio del 15% (da 1,555 euro), rispetto al 2011. L'Unione petrolifera ha anche attualizzato i prezzi in euro dal 1960: è emerso che, dietro al top del 1977, quando la benzina toccò 0,258 euro al litro – l'equivalente di 1,9 euro di oggi –  in scia alla crisi petrolifera dei primi anni Settanta, solo nel 1976, 1981, 1982 e 1983 il prezzo è stato più alto.

L'Effetto Egitto –  C'è peraltro da dire che questa settimana è cominciata con un nuovo aumento del prezzo della benzina e, per di più, potrebbero essercene altri a breve, a meno che l’attuale crisi nel bacino del Mediterraneo non si stabilizzi. È il cosiddetto "Effetto Egitto" secondo quanto sostiene Quotidiano Energia. Contro questa tesi arriva il Codacons. Gli aumenti dei carburanti negli ultimi giorni, con le tensioni in Egitto, "sono del tutto ingiustificati" e "rappresentano un evidente danno economico per gli automobilisti", fa sapere l'associazione dei consumatori che farà "un nuovo esposto alle Procure di Roma e Milano, già incaricate di indagare sulle speculazioni legate ai carburanti, per verificare se gli ultimi rincari dei listini possano configurare fattispecie penalmente rilevanti, come la truffa agli automobilisti". "Le tensioni in Egitto – secondo l'associazione dei consumatori – non possono ripercuotersi sui prezzi di benzina e gasolio venduti oggi nel nostro paese. Questo perchè i carburanti erogati in questi giorni dai distributori italiani sono stati acquistati dalle compagnie petrolifere settimane, se non mesi fa, ossia quando la situazione dell'Egitto rientrava ancora nella normalità. Le conseguenze degli scontri egiziani – conclude il Codacons – sulle quotazioni del petrolio, e quindi sui prezzi alla pompa, dovrebbero registrarsi non nell'immediato, ma solo nelle prossime settimane"

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