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Aereo caduto, il copilota Lubitz accelerò per distruggere l’aereo

E’ quanto emerge dalle risultanze della seconda scatola nera contenente i dati di volo dell’Airbus A320 della Germanwings, precipitato il 24 marzo sulle Alpi francesi con a bordo 150 persone tutte decedute.
A cura di Biagio Chiariello
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Sono stati pubblicati gli esami della seconda scatola nera dell'aereo Germanwings schiantatosi in Francia con a bordo 150 persone. Oltre a confermare l'azione volontaria di distruzione da parte del copilota, sarebbe emerso pure che Andreas Lubitz  “ha utilizzato il pilota automatico per mettere l’aereo in discesa”, e poi “a più riprese durante la discesa, ha modificato le regolazioni del pilota automatico per aumentare la velocità del velivolo in discesa”. Lo ha reso noto il BEA, l’ufficio di inchieste e analisi sugli incidenti aerei. Non sembrano davvero esserci più dubbi sul fatto che il l disastro dell'Airbus A320 è stato frutto di un atto deliberato da parte del copilota.

Lubitz cercò come suicidarsi su Internet

Intanto, giorno dopo giorno, emergono nuovi inquietanti particolar su Andreas Lubitz. Il 28enne tedesco cercò online informazioni su metodi suicidi e su come serrare le porte di sicurezza delle cabine di pilotaggio alcuni giorni prima dello schianto. Lo hanno detto gli inquirenti tedeschi, spiegando che la ricostruzione emerge da un tablet trovato in casa di Lubitz. Gli investigatori di Dusseldorf affermano di aver ricostruito le ricerche sul tablet-computer del co-pilota fatte tra il 16 e il 23 marzo, il giorno prima del disastro aereo. Il portavoce della procura, Ralf Herrenbrueck, ha dichiarato in un comunicato che le sue ricerche online riguardavano trattamenti medici e metodi per togliersi la vita. “Almeno in un giorno”, il co-pilota ha cercato parole riguardanti “le porte delle cabine di pilotaggio e i loro sistemi di sicurezza”, ha aggiunto.

Problemi alla vista dopo un incidente nel 2014

Giorni fa poi la Bild, che cita fonti giudiziarie, ha scritto che Lubitz aveva subito un incidente stradale nel 2014. L’apertura dell’airbag lo aveva ferito agli occhi, comportandogli un grave problema alla vista, per il quale il pilota si sarebbe fatto curare a Dusseldorf: in alcuni casi vedeva nero attorno a sé, hanno raccontato gli atti dei medici. Il tabloid tedesco conferma anche che Lubitz assumesse antidepressivi e ansiolitici.

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