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Abdel Majid Toui replica alle accuse: “Non sono mai stato in Tunisia”

Il marocchino, recluso nel carcere di Opera, verrà trasferito in una cella di massima sicurezza.
A cura di Davide Falcioni
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Abdel Majid Toui, il marocchino arrestato con l'accusa di aver partecipato all'attentato al Museo del Bardo dello scorso 18 marzo, "è in buone condizioni fisiche anche se è smarrito". A renderlo noto è Daniele Farina, capogruppo di Sel in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati, che ha riferito anche che il 22enne – incontrato stamattina – si trova in una cella di accoglienza e osservazione e da qui verrà presto trasferito nel reparto di massima sicurezza, dove rimarrà in isolamento. Il parlamentare ha riferito che Touil ha rifiutato l'ora d'aria anche perché parla solo l'arabo. Non conosce inglese né francese e di italiano sa pronunciare solo poche parole. Farina ha quindi spiegato: "Nel corso dell’incontro abbiamo constatato un apparente stato di buona salute fisica e la regolarità delle condizioni detentive". Quindi ha ribadito che "in attesa che la magistratura completi i suoi accertamenti Sel mantiene un monitoraggio sull’applicazione della recente normativa antiterrorismo e respinge ogni tentativo di strumentalizzazione politica che tenta di collegare l’emergenza profughi col terrorismo".

Intanto Repubblica è riuscito ad accedere al verbale dell'udienza di venerdì, registrata nel carcere di San Vittore: "Signor giudice, io non sono mai stato in Tunisia", ha ribadito Abdel Majid Touil, la cui posizione era stata comunque accertata nei giorni precedenti. Il 22enne lo scorso 18 marzo non si trovava a Tunisi, bensì in provincia di Milano, dove stava frequentando una lezione di lingua italiana. Di fronte al giudice Pietro Caccialanza, e assistito dall'avvocato Silvia Fiorentino, Touil ha raccontato come è arrivato in Italia, partendo Beni Mellal, in Marocco, quindi imbarcandosi dalle coste libiche prima di arrivare in Italia il 17 febbraio, dopo un viaggio su un barcone di 15 metri con 600 migranti a bordo soccorso dalla nave Orione.

Da quel giorno di oltre tre mesi fa Abdel Majid Touil non si sarebbe mai mosso da Trezzano sul Naviglio, dove si trovava anche tra il 16 e il 19 marzo, stessi giorni dell'attacco islamista al Museo del Bardo.

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