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In aumento i casi di pertosse tra i neonati, il pediatra: “Vaccinate i bambini, è un’infezione pericolosa”

Sono in aumento i casi di pertosse, un’infezione di origine batterica che colpisce neonati e bambini non adeguatamente vaccinati. La prima copertura i piccoli la ricevono nella pancia della mamma se lei si vaccina contro il batterio. A spiegarci l’importanza della vaccinazione e i rischi cui va in contro chi non la fa è stato il pediatra Salvatore Alfiero.
Intervista a Dott. Salvatore Alfiero
Pediatra
A cura di Sophia Crotti
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pertosse

In Italia sono in aumento i casi di pertosse, un'infezione di origine batterica che colpisce soprattutto in neonati, ma si può presentare anche nelle donne in dolce attesa, nei bambini e negli adolescenti e che si pensava ormai debellata grazie ai vaccini. Dopo un'impennata di casi nel Nord Europa, e 14 contagi registrati in Trentino anche tra i neonati, i pediatri italiani hanno richiamato le famiglie sull'importanza di vaccinare i bambini. Ma cos'è la pertosse, quali sono i sintomi e quando ci si può sottoporre al vaccino? Lo abbiamo chiesto al pediatra Salvatore Alfiero.

Salvatore Alfiero (Medico pediatra)
Salvatore Alfiero (Medico pediatra)

Cos'è la pertosse?

La pertosse è un'infezione causata da un batterio che si chiama bordetella pertussis, in questo momento è in atto una recrudescenza del batterio, con annesso richiamo della Società italiana di Pediatria a noi pediatri di iniziare ad indagare la pertosse nei lattantini, ossia i bambini sotto i 3 mesi che non hanno ancora ricevuto la prima dose di vaccino.

Quando si fa il vaccino contro la pertosse?
Il vaccino si fa ripetutamente e in più dosi, la prima i neonati possono farla dai 3 mesi in su, la seconda e la terza vanno fatte entro l'anno di vita e poi segue una prima dose di richiamo a 5 anni e successivamente altre dosi, necessarie perché l'immunità che garantisce il vaccino non dura per sempre.

In realtà gli anticorpi vengono trasmessi al bambino quando ancora è nella pancia della mamma e la donna si sottopone, circa alla ventisettesima settimana di gravidanza, al vaccino.

Quali sono i sintomi della pertosse?

Innanzitutto c'è una tosse catarrale molto forte, i bimbi iniziano a tossire senza riuscire più a fermarsi ed emettendo un suono molto riconoscibile. Poi i piccoli sviluppano tra i sintomi febbre alta e rinite e il corteo classico di sintomi legato ai patogeni respiratori ma in maniera molto grave. In alcuni casi la pertosse può evolvere in polmonite, in altre può colpire il cervello e in generale, a seguito della diagnosi, richiede sempre l'ospedalizzazione.

Come mai ora i casi sono in aumento?

Perché nonostante il vaccino contro la pertosse faccia parte dei vaccini obbligatori, in particolare dell'esavalente, che copre i bambini da difterite, tetano e pertosse, polio, emofilo ed epatite B, sono diminuite le persone che si vaccinano. Ci sono molti no-vax purtroppo e se le donne non si vaccinano già in gravidanza i bimbi nascono senza essere coperti e la loro vulnerabilità continua anche dopo, quando sono più grandi e non vengono sottoposti alla vaccinazione.

Ma la pertosse si presenta solo tra i neonati?

No, può colpire anche bambini grandi e adolescenti, perché l'immunità non dura per sempre e se non si fanno delle dosi di richiamo non si è coperti a vita.

Ha un consiglio da dare alle famiglie?
Vaccinate i vostri bambini e vaccinatevi già in gravidanza, la pertosse è molto pericolosa per la salute dei bambini.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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