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I cinque modi in cui il digitale potenzia la cultura

Dal Community manager all’app developer, dal design 3D al crowdfunding, ecco come attraverso nuove professioni si riesca a coniugare tradizione e innovazione per stare al passo con i tempi, anche in ambito culturale.
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A cura di Redazione
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Futuro fa rima con digitale. L’innovazione tecnologica sta già modificando profondamente tutti gli ambiti della vita quotidiana, ridisegnando le logiche dell’economia, i mercati ed anche il mondo del lavoro. In tutti i settori, nascono nuove figure che hanno professionalità legate allo sviluppo di Internet e delle community online. Anche il patrimonio artistico e culturale viene impattato da questa rivoluzione digitale, aprendo la strada a nuovi tipi di professioni. Ecco, allora, i lavori più richiesti del futuro connessi alla cultura.

1. Community manager per gestire le comunità online

Tra le figure professionali più richieste anche in ambito culturale, nate con l’era digitale, vi è quella del Community manager. Il suo compito è quello di gestire, amministrare e moderare le interazioni degli utenti all’interno di uno spazio condiviso online, come i social network o il sito internet di una istituzione artistica e culturale. Mette in pratica la strategia comunicativa elaborata dal Social media Manager, altra figura essenziale per le nuove realtà imprenditoriali ed istituzionali, che devono sempre più confrontarsi con il pubblico a cui si rivolgono. Anche i musei più famosi del mondo, come il Louvre di Parigi, si sono dotati di un Community manager per fidelizzare i visitatori che ora possono apprezzare le opere anche seduti dietro al pc o navigando con lo smartphone. In questo modo, il museo può entrare nella vita delle persone, indipendentemente da quanto lontano esso sia.

2.  Sviluppatori di app per diventare esperti di arte

Un altro nuovo mestiere che avrà sempre più importanza grazie al digitale è quello di sviluppatore di app. Si tratta prevalentemente di programmatori iOs e Android, tra le figure più ricercate nel mondo della tecnologia, perché realizzano applicazioni per dispositivi mobili, il cui utilizzo da parte di enti, istituzioni e imprese continua a crescere. Oggi la maggior parte degli enti culturali, dal Louvre di Parigi al MoMa e al Guggenheim di New York e agli Uffizi di Firenze, possiedono una propria applicazione, che consente agli utenti interessati di scaricare informazioni utili, come gli orari di apertura dei musei, l’eventuale calendario di eventi e spettacoli e altre notizie.

3. Talenti del teatro più forti con il crowdfunding

Grazie ai mezzi messi a disposizione dalla Rete, il digitale valorizza anche i mestieri tradizionali. Il crowdfunding, ad esempio, consente di dare nuova linfa a lavori artigianali, e avvicinare alle professioni della cultura anche i più giovani . Un esempio, tutto Made in Italy, è quello di WithYouWeDo di TIM, che ha promosso e realizzato un progetto, “Talenti on Stage”, in collaborazione con l’Accademia Teatro alla Scala di Milano, per sostenere i giovani talenti della musica e dell’artigianato, dagli attori ai ballerini, dai sarti agli scenografici e all’orchestra. Attraverso il crowdfunding sarà possibile finanziare 171 borse di studio per permettere agli aspiranti artisti di coronare il proprio sogno e di preservare il futuro di queste professioni indispensabili per il teatro.

4. Design 3D per rendere reale l’esperienza culturale virtuale

La tecnologia e il design digitale 3D hanno la capacità di rendere reali luoghi e oggetti virtuali o lontani nel tempo e nello spazio rispetto agli utenti a cui si rivolgono. Numerosi musei in giro per il mondo e anche in Italia utilizzano questo tipo di innovazione per permettere al pubblico di fare delle vere e proprie visite guidate stando comodamente seduti al pc. Un esempio italiano è la Pinacoteca di Brera di Milano con il suo “Virtual Tour” disponibile sul sito ufficiale. Anche il famoso British Museum di Londra ha trasferito in 3D la sua collezione di bassorilievi assiri. In questo modo i designer specializzati in questa nuova tecnologia riescono a catturare l’esperienza culturale in un modo diverso e completamente digitale, azzerando le barriere degli spazi fisici: i quadri non si possono soltanto ammirare, ma diventano opere d’arte con le quali interagire.

5. Chief Technology Officer per lo sviluppo di nuovo progetti

Tra tutte le nuove professionalità legate al digitale, una delle più importanti è quella del CTO, Chief Technology Officer, cioè la figura responsabile dell’applicazione di tecnologie innovative ai prodotti di un’azienda o istituzione, per migliorarne la competitività e la reputazione. Si tratta di un ruolo manageriale che negli ultimi anni è diventato indispensabile, il cui compito è quello di sviluppare nuovi progetti aumentando il livello tecnologico della società o ente per la quale lavora, oltre a valutare il progresso tecnico che può derivare da fusioni e partnership.

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