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Giro d'Italia 2024

Merlier beffa Milan al fotofinish della 3a tappa del Giro d’Italia: volata pazzesca a Fossano

Dopo 166 chilometri, la terza tappa si è conclusa in volata come da previsione. A Fassano il vincitore di giornata è Merlier al fotofinish su Jonathan Milan. Tadej Pogacar, in perfetto controllo con la UAE, è sempre in maglia rosa.
A cura di Alessio Pediglieri
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La 3a tappa del Giro d'Italia partita da Novara e arrivata a Fassano doveva concludersi in volata e la volata c'è stata, grazie a Thomas e soprattutto a Pogacar che a 3 km hanno trovato ancora una volta la forza per andare via e creare il buco che sembrava perfetto tra sé e i velocisti puri. Così all'arrivo a sorpresa la maglia rosa è stata ancora una volta protagonista anche se è stato ripreso a 200 metri. Per la gioia di Merlier che beffa Milan al fotofinish.
Una frazione che a metà percorso ha vissuto momenti interessanti con un tentativo di fuga da parte di una trentina di ciclisti. Pogacar, sempre in controllo con la sua UAE, sempre in maglia rosa.

Una tappa che doveva essere anonima e riservata all'esclusività dei velocisti ma che ha vissuto nella sua pancia i momenti più interessanti. Alcune fughe di inizio tracciato non hanno trovato la sortita giusta ma attorno al 90° chilometro una ventina di corridori si sono ritrovati fino a quasi due minuti dal gruppo maglia rosa. Dietro nessuno che aveva volontà di tirare, davanti tutti corridori da 15-20 minuti in generale. E così è nata una gara nella gara con i battistrada che si sono assestati sul minuto e 30.

Dietro, complice anche i lunghissimi rettilinei e un vento a tratti trasversale, il gruppo principale si è spaccato ulteriormente in due, con un altro drappello di uomini che attorno ai 50 chilometri si è preso un vantaggio interessante presentando tre momenti diversi nella parte di una frazione tutt'altro che noiosa. I team dei velocisti si sono ritrovati in difficoltà nel leggere la tattica da adottare, con il rischio di rovinare una tappa dedicata agli sprinter puri.

Bravissimi i battistrada a crederci, anche se impiegano qualche chilometro di troppo nel decidere a tirare. Poi, una volta deciso, hanno approfittato della successiva indecisione del gruppo: i migliori – e i loro team – totalmente disinteressati mentre le squadre con i velocisti si sono ripetutamente guardate in faccia per evitare di favorire i rispetti avversari. Lo stallo tra i primi e il resto del plotone resta tale fino a 45 dall'arrivo, quando l'organizzazione prende il sopravvento e tutto si ricompone con i primi che non ci credono più.

Gruppo di nuovo compatto e nessun'altra emozione con velocità che sale in modo costante che non permette alcun ulteriore scatto a sorpresa. Anche nel tratto conclusivo, in leggera costante ascesa, più ch pedalabile, le emozioni sono al lumicino, complice anche il maltempo e una leggera pioggia che ha frenato anche gli ultimi spiriti bollenti.

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