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L’esordio di Russell Westbrook con i Los Angeles Lakers è stato da incubo

Tanti errori al tiro, una pessima scelta delle conclusioni dal campo, e compagni mandati fuori ritmo con passaggi avventati. Non esattamente l’inizio di avventura in maglia Los Angeles Lakers che Russell Westbrook sognava dal suo approdo in giallo-viola. Ma non è l’unico problema dei campioni NBA 2019…
A cura di Luca Mazzella
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Peggio non si poteva iniziare, ma per fortuna siamo appena all'opening night e mancano 81 partite più tutta la post-season alla fine. L'esordio con la canotta dei Los Angeles di Russell Westbrook, Mr. Tripla Doppia, non poteva essere più negativo di così. L'ex Wizards, nome di spicco della campagna di profondo rinnovamento dei campioni NBA 2019, ha faticato tremendamente a trovare ritmo nel nuovo attacco in coabitazione con le superstar LeBron James e Anthony Davis, mostrando una pessima selezione di tiro e mancando totalmente di intesa coi compagni sia in situazioni di palleggiatore, con tanti passaggi fuori tempo e spesso fuori bersaglio, sia in situazioni "off-the ball", su cui c'è ancora molto da lavorare. Il tabellino finale, nella sconfitta dei Los Angeles Lakers per 121-114 contro i Golden State Warriors (55 punti dalla panchina, Curry in tripla doppia da 21 punti, 10 rimbalzi e 10 assist, e un attacco già godibilissimo) è eloquente: 4/13 dal campo di cui 0/4 da tre, 8 punti, 5 rimbalzi, 4 assist, 4 falli commessi, 4 palle perse e -23 di plus/minus, il peggiore della squadra per distacco. In poche parole, con lui in campo i Lakers sono stati praticamente annichiliti da Curry e compagni.

L'unica stella stonata dei Big 3

Una prestazione, quella di Westbrook, che fa ancora più rumore se paragonata alla prima stagionale giocata dagli altri 2 componenti del terzetto che nelle ambizioni della franchigia si contenderà l'anello nella sfida a distanza coi Brooklyn Nets e i Milwaukee Bucks: la coppia LeBron James-Anthony Davis, infatti, ha messo a segno 67 punti, mostrando oltre alla solita intesa una freschezza fisica sorprendente visto i carichi di lavoro e il momento dell'anno, incidendo positivamente non solo in attacco ma anche in difesa.

I problemi dei Los Angeles Lakers

Giudicare dopo una partita sarebbe un clamoroso errore, soprattutto se si parla di una squadra appena formata e con defezioni comunque importanti tra i giocatori complementari alle superstar (Horton Tucker infortunato, così come Trevor Ariza, Wayne Ellington e Kendrick Nunn, tutti potenziali titolari), ma se da un lato i problemi di spaziature e selezione di tiro di Westbrook potevano essere messi in preventivo da coach Frank Vogel in un'ipotetica lista di punti sui quali lavorare in allenamento, ciò che preoccupa maggiormente deve essere l'assetto difensivo della squadra, povera di specialisti sul perimetro e con i soli LeBron e Anthony Davis capaci di dominare anche nella loro metà campo. Ma dal momento in cui parliamo di un quasi 37enne alla 19esima stagione NBA e di un giocatore injury prone come il monociglio, possono essere davvero loro i giocatori che devono trascinare la difesa di una squadra che dovrebbe puntare a preservarne l'integrità fisica e la benzina in vista dei Playoffs? Una provocazione alla quale, in un modo o nell'altro, bisogna dare risposte concrete in una Conference piena di insidie. Se l'obiettivo dei Los Angeles Lakers è l'anello, i due giocatori più importanti vanno gelosamente e sapientemente gestiti. Al contempo, a guidare la difesa dovranno essere i tanti role-players firmati, mentre a dare linfa all'attacco, adattamento permettendo, non potrà che essere Russell Westbrook. Che dopo un inizio da incubo proverà a rialzarsi e riscattarsi per l'ennesima volta in carriera.

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