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Paolo Sorrentino in Rai per l’omaggio a Mattia Torre con “Cinque pezzi facili”

Su Rai3, a novembre, cinque opere tratte dagli scritti di Mattia Torre e adattate alla televisione con la direzione artistica di Paolo Sorrentino. Nel cast Mastandrea, Geppi Cucciari, Paolo Calabresi, Valerio Aprea, Massimo De Lorenzo e altri interpreti legati a Torre.
A cura di Andrea Parrella
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Chiunque abbia visto e amato Boris, non può dimenticare l'episodio della terza stagione in cui compare Paolo Sorrentino, nei panni suoi medesimi, per sottrarre un'attrice di talento al destino di una fiction poco apprezzata rispetto a un lavoro con un regista talentuoso come lui. Un momento cult in una serie cult. Che dietro Boris ci fosse, tra le altre, la mente illuminata del compianto Mattia Torre è cosa nota, ma la novità dei palinsesti Rai 2022/2023 è la realizzazione di "Cinque pezzi facili", opere dell'autore scomparso nel 2019 messe in scena per il piccolo schermo proprio sotto la direzione artistica di Paolo Sorrentino.

Il progetto di Rai3 in onda da novembre

Del progetto si sa ancora poco, ma sono certe le date. Da sabato 19/11 arrivano sul Servizio Pubblico Radiotelevisivo, in particolare su Rai3, gli occhi e le parole di Mattia Torre. Sotto la direzione artistica e la regia del Premio Oscar Paolo Sorrentino, ecco cinque opere di Torre messe in scena per la televisione, che vedranno la partecipazione al progetto di alcuni attori feticcio di Mattia Torre: da Valerio Mastandrea a Geppi Cucciari, passando per Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Massimo De Lorenzo, Cristina Pellegrino, Carlo Ruggieri e Giordano Agrusta.

Sorrentino in Boris

Un progetto che è passato quasi sotto silenzio nell'ambito della presentazione dei palinsesti Rai per il prossimo anno, ma che farà certamente discutere proprio per il connubio artistico tra il mondo di Mattia Torre, riconosciuto come uno dei più talentuosi autori moderni, e scomparso prematuramente, poco meno di tre anni fa, e quel Paolo Sorrentino che accettò di prestarsi alla giocosa operazione di Boris interpretando se stesso e venendo scambiato continuamente per Matteo Garrone. A pochi mesi dall'uscita de Il Divo, l'equivoco tra Garrone e Sorrentino era abituale e la cosa, forse, finì per alimentare anche un certo dualismo.

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