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Le scarpe di Alessandro Cattelan, brand visibile in Rai: perché è censurato solo quello degli ospiti

Nella prima puntata di “Da vicino nessuno è normale” è balzato agli occhi il marchio delle scarpe di Alessandro Cattelan in bella vista. Si ipotizza un accordo (lecito) tra il conduttore e il marchio in questione, ma nel corso della puntata non sembra essere presente il messaggio di inserimento di prodotti a fini promozionali. Massimiliano Dona di Unione Nazionale Consumatori: “Se c’è un contratto, bisognerebbe essere trasparenti. In caso contrario sarebbe molto grave”.
A cura di Andrea Parrella
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Trattandosi di scarpe c'è chi ha pensato subito a un nuovo caso John Travolta, che a Sanremo ha alzato il livello di attenzione del pubblico sugli indumenti indossati in Tv e l'invadenza di alcuni marchi visibili. In tanti non hanno potuto fare a meno di notare il dettaglio della prima puntata di Da vicino nessuno è normale, il nuovo show di Alessandro Cattelan andato in onda su Rai2 il 20 maggio.

Il noto brand visibile solo sulle sue scarpe

L'occhio è caduto proprio sulle scarpe indossate dal conduttore, con il marchio più che noto in bella vista. Una griffe di calzature spesso utilizzata da Cattelan, che è parsa ancora più evidente in relazione all'oscuramento di altri marchi noti nel corso della puntata, registrata pochi giorni prima della messa in onda. È successo nel caso di Tananai, che durante le prove indossava una maglietta di una squadra di calcio con il logo e simboli oscurati, ma ancora più evidente ciò che è accaduto al momento dell'ospitata di Valerio Mastandrea, con la persona arrivata in studio con l'attore che pare indossasse lo stesso modello di scarpe di Cattelan ma, nel suo caso, con logo oscurato, come testimonia l'immagine in apertura di questo articolo.

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Cosa prevede il regolamento per l'inserimento dei marchi in Tv

È l'elemento scarpe a richiamare la vicenda Travolta, che ha portato alla richiesta della Rai di un risarcimento danni, ma anche una certa ambiguità della situazione, probabilmente riconducibile a una semplice disattenzione. Nel caso di Cattelan il marchio è talmente visibile da rendere improbabile il tentativo di occultare una pubblicità, vista anche la notorietà del marchio in questione. Questo lascia intendere che ci sia una qualche forma di accordo tra il conduttore e il marchio. In linea generale in Rai si tende a non mostrare loghi in modo esplicito ma, come chiarisce Massimiliano Dona, presidente di Unione Nazionale Consumatori, quanto andato in onda su Rai2 non sarebbe irregolare a prescindere: "Immagino ci sia qualcosa nel contratto che indica un accordo tra Cattelan e il marchio. La regola, in tal caso, prevede all'inizio o alla fine del programma e dopo ogni break pubblicitario la dicitura ‘inserimento di prodotti a fini promozionali'. Io ho sempre sostenuto che questa misura non è sufficiente a tutelare il consumatore perché troppo generica".

Massimiliano Dona: "Rai e Cattelan siano trasparenti"

Il punto però è proprio qui. Dando per assodato l'accordo tra Cattelan e il marchio, la dicitura di cui parla Dona, come si nota dalla puntata su RaiPlay, in realtà sembra mancare, sia nell'anteprima che a inizio della puntata così come dopo la prima pausa pubblicitaria da 60 secondi e le successive. Certo, non si può escludere qualche sbavatura nel caricamento della puntata su RaiPlay, ma si tratta di un disclaimer che dovrebbe rimanere visibile per circa 7 secondi ed è quindi improbabile sia sparito. Un'ipotesi, questa del mancato messaggio, che Dona considera grave, essendo la prassi da seguire qualora compaiano marchi in modo evidente.

Prosegue Dona sulla natura dell'equivoco con lo spettatore: "Se le scarpe del conduttore sono in bella vista e spesso inquadrate, sembrano davvero le sue, mentre sono scarpe di scena, o meglio contrattualizzate. Posto che la normativa fa bastare i disclaimer nel programma, dal mio punto di vista poco esaustivo a livello informativo, si potrebbe dire che per onestà un'emittente seria potrebbe chiarirci se nel contratto ci sia la sponsorizzazione del marchio in questione. Sarebbe anche un bel messaggio verso i consumatori, non ultimo stimolerei Cattelan ad essere trasparente". Rispetto all'oscuramento degli altri marchi tranne quello sulle scarpe di Cattelan, Dona aggiunge:

Posto che non sarebbe un comportamento illegale se lui avesse un contratto con il marchio e gli altri ospiti no, non mi sembra molto trasparente. Soprattutto perché alcune immagini sembrano eloquenti, lo stesso tipo di scarpe da una parte viene censurato e dall'altra no. I conusmatori hanno l'anello al naso?

In sintesi, è chiaro che in virtù di un prevedibile accordo del conduttore con lo sponsor, la sbavatura starebbe nel mancato inserimento della dicitura nei titoli di testa o di coda (dove è menzionata unicamente la stylist di Cattelan) e dopo le pause pubblicitarie. Nella remota ipotesi non vi fosse un accordo, appare improbabile se si considera l'oscuramento di tutti i marchi tranne quello delle scarpe del conduttore, si profilerebbe allora un caso di pubblicità occulta.

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