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Serena Bortone: “Un Paese che non riconosce i diritti civili mi fa sentire una cittadina di serie b”

Nella puntata di sabato 18 maggio di Chesarà, Serena Bortone ha sottolineato l’impegno nel portare avanti le battaglie che le stanno a cuore. Nel corso della trasmissione si discuteva della mancata firma dell’Italia al testo Ue sui diritti Lgbtq+.
A cura di Eleonora Di Nonno
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Serena Bortone continua a far discutere (e a discutere). Dopo essersi trovata al centro della tempesta mediatica per il caso Scurati, la conduttrice è sempre più decisa a combattere per ciò che le sta a cuore. Prima contestando l'accostamento tra fascismo e fede cristiana, ora mettendo in chiaro che i diritti civili sono "un tema che l'appassiona". Un concetto che ha sottolineato durante la puntata di sabato 18 maggio di Chesarà. Nel corso della trasmissione si parlava della mancata firma dell'Italia alla dichiarazione dell'Ue sulla promozione dei diritti umani della comunità Lgbtq+, pubblicata nella Giornata Internazionale contro l'Omofobia, la Transfobia e la Bifobia.

"Mi appassionano tutti i temi che riguardano i diritti civili"

In studio si discuteva sulla decisione dell'Italia di non firmare il testo Ue sui diritti Lgbtq+, ospite in collegamento la scrittrice e professoressa Giovanna Vivinetto, licenziata perché trans. "Hai toccato con mano le discriminazioni transfobiche" dice Serena Bortone prima di lasciarle la parola. Quando la discussione vira sulla "teoria gender", interviene Massimo Magliaro, vicedirettore del Tg1 dal 1994 al 1996. "Ma t'appassiona tanto sto tema?" le chiede Magliaro. Una domanda a cui Bortone risponde decisa:

Sì, mi appassiona molto, come tutti i temi che riguardano i diritti civili. Perché vivere in un Paese che non riconosce i diritti civili, o che opera discriminazioni, a prescindere dal mio orientamento sessuale e dalla mia identità di genere, mi fa sentire cittadina di serie b. Il tema mi appassiona in generale, mi appassiona in Italia, in Europa, in Ungheria. E mi appassiona ancora di più in Paesi come l’Iran, in cui l’omosessualità è un reato.

Il discorso ha suscitato l'applauso del pubblico e il sostegno di molti utenti sui social.

 "Il fascismo non è stato cristiano, ora mi sono scocciata"

Uno scontro con Massimo Magliaro era già avvenuto. Nella puntata di sabato 27 aprile 2024 le dichiarazioni dell'ex vicedirettore del Tg1 sull’origine cristiana del fascismo avevano irritato Serena Bortone. La conduttrice era intervenuta in diretta: "Scusatemi, ma adesso mi sto scocciando! Allora il delitto Matteotti è cristiano? Siccome io sono cattolica, dire che il fascismo è cristiano vuole mettere dentro l'assioma che il delitto di Matteotti sia cristiano".

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