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Sparò a Bin Laden, ma non ha diritto né a sanità né alla pensione

Il Militare che entrò per primo nel covo di Osama Bin Laden ad Abbottabad e che uccise il terrorista numero uno, dopo aver lasciato i Navy Seal non percepisce né pensione né copertura assicurativa e teme per l’incolumità della famiglia.
A cura di Antonio Palma
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Sparò a Bin Laden, ma non ha diritto né a sanità né alla pensione

E' colui che ha premuto il grilletto ad Abbottabad per uccidere il ricercato numero uno negli Stati Uniti e nel Mondo, Osama Bin Laden, ma non ha diritto a percepire nessuna pensione né tantomeno ad un'assicurazione sanitaria. Si tratta di uno degli uomini appartenenti al corpo speciale dell'esercito americano, i Navy Seal, che il primo maggio del 2011 parteciparono alla rischiosissima operazione di cattura del terrorista islamico in Pakistan. A raccontare la sua storia ci ha pensato lui stesso in una lunga intervista sull’edizione di marzo della rivista americana Esquire, in cui spiega la sua difficile situazione dopo quei giorni. Dopo 16 anni di carriera nella marina e 300 giorni di missioni in giro per il mondo, il militare, che ha preferito rimanere anonimo, si è infatti dimesso in anticipo dal suo incarico. Questa scelta però gli è costata caro visto che ha perso tutti i benefici connessi, un anno e mezzo dopo la sua rinuncia infatti non ha ancora ricevuto la pensione di invalidità e si deve pagare di tasca propria un’assicurazione medica.

La famiglia possibile obiettivo dei terroristi – La preoccupazione maggior però è che nonostante lui non sia più nel corpo militare, la sua famiglia è ancora un potenziale obiettivo dei terroristi islamici. L'uomo che era il secondo della fila quel giorno ad Abbottabad ma a cui è toccato il compito di entrare nella camera di Bin Laden, non si è perso d'animo e si è arrangiato da solo. Ha insegnato ai suoi bambini a nascondersi in caso di pericolo e addestrato la moglie a sparare con il fucile, oltre a tenere sempre una valigia pronta con le poche cose indispensabili nel caso debbano scappare all'improvviso. In realtà il Pentagono sta preparando uno speciale programma di protezione, sulla falsariga di quello in difesa di testimoni di Mafia, ma i tempi sono lentissimi.

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